Maia Alta, il «Kolping» pronto al raddoppio

Rösch: «Non è un regalo, l’associazione che lo gestisce si impegna nel sociale» Verde sacrificato alle spalle dell’albergo per realizzare una struttura di tre piani


di Giuseppe Rossi


MERANO. La giunta comunale approva il primo dei due passaggi per rendere operativo il piano di recupero che disciplina la porzione di città compresa tra piazza Fontana, la via Cavour e Salita alla Chiesa. E così facendo dà il via libera al raddoppio dell'hotel Kolping, l'ex hotel Regina oggi gestito dalla fondazione omonima, un regalo servito su un piatto d'argento da quattromila metri cubi, fornito da una giunta a trazione verde. Va bene, il piano di recupero era un atto dovuto e bloccarlo o ritardarlo come era accaduto in passato non si poteva più. «La Kolping è un'associazione che fa del bene ai nostri cittadini - ha ribattuto alle critiche il sindaco Paul Rösch durante la conferenza stampa di presentazione del piano - e ha creato a Maia Alta un punto di ritrovo per gli anziani. Altra cosa sarebbe stata concedere a dei privati questa cubatura». Con il via libera al piano redatto dall'architetto Marco de Fonzo, i proprietari degli edifici inseriti nella zona potranno ora effettuare manutenzioni ordinarie alle loro case, interventi fino a oggi urbanisticamente bloccati dall'assenza del piano. La Kolpinghaus però potrà di fatto raddoppiare la capacità ricettiva del proprio albergo costruendo alle spalle dell'ex hotel Regina una struttura alta 12 metri con tre piani fuori terra.

«Il piano di recupero - hanno aggiunto l'assessora all'urbanistica Madeleine Rohrer e il tecnico comunale Nicola Debertoldi - obbliga la Kolping a un doppio passaggio alla consulta sull'assetto urbanistico che potrà dare un parere vincolante sul progetto. Inoltre con il piano di recupero abbiamo potuto contenere la richiesta di ampliamento qualitativo e quantitativo dell'albergo, dimezzando di fatto il massimo consentito». Erano almeno dieci anni che la Kolpinghaus premeva in Comune per ottenere la possibilità di ampliare l'albergo, ma solo nel 2014 la giunta aveva deciso di affidare all'architetto de Fonzo l'incarico di elaborazione. A tre anni di distanza l'altra mattina la giunta Rösch ha compiuto il primo passo formale. Nonostante i contatti avuti in questi mesi dai progettisti dell'ampliamento dell'albergo con i residenti in zona non è escluso che qualche ricorso per salvare il verde che evidentemente dovrà essere sacrificato al cemento venga presentato in Comune.

Per gli altri proprietari di edifici inseriti nel piano di recupero non ci sarà nessuna possibilità di acquisire neppure un metro di nuova cubatura, dato che i limiti fissati dal piano urbanistico (si parla di cinque metri cubi per metro quadro) sono stati ampiamente superati.

Quello di Maia Alta è uno degli ultimi piani di recupero che negli anni ’70 erano stati tracciati sul Puc. Rispetto ai 25 previsti ne restano da realizzare ancora un paio.













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