Il caso

Mense scolastiche, cancellate le agevolazioni a Merano

Il ripristino dei rientri pomeridiani e il rispetto delle nome anti-contagio costringono alle acrobazie. Dei 2800 iscritti, 50 in lista d’attesa. Dal Comune assicurano: «Troveremo posto per tutti»


Simone Facchini


MERANO. Aggiungere un posto a tavola, nelle mense scolastiche, è affare complicato. Il ripristino dei rientri pomeridiani, in larga parte cancellati l’anno scorso per limitare i contatti, unito alle attuali disposizioni per contrastare la diffusione del contagio (a partire dal distanziamento di un metro fra commensali), aggrava il compito dell’Ufficio istruzione e scuole nel far quadrare il cerchio a fronte dei 2800 iscritti.

Nel frattempo la gestione commissariale del Comune ha congelato le tariffe a carico delle famiglie, confermando quelle del 2020-2021. Dalla delibera a firma Bruzzese, rispetto a quella sottoscritta dalla giunta Rösch al tramonto della legislatura, spariscono tuttavia le agevolazioni che erano state concesse al fine di attenuare l’impatto delle rette sui conti delle famiglie, per il periodo fra settembre e dicembre. Ma le restrizioni avevano rispedito in didattica a distanza gli scolari già in autunno. In primavera, durante il nuovo lockdown e con gli studenti a casa, il Comune aveva esentato gli iscritti dal pagamento delle rette.

Partner esterni.

Alla ridotta capacità dei locali dove vengono serviti i pasti, in osservanza delle normative in vigore, i responsabili in municipio hanno risposto ottimizzando i turni nel servizio di refezione scolastica. Pasti serviti a scaglioni in modo da far funzionare il meccanismo rispettando le regole. Al momento restano in lista d’attesa una cinquantina di scolari e studenti. In Comune fanno conto di non lasciare alla porta nessuno dei richiedenti. Alcuni spazi mensa sono però sottodimensionati per rispondere alle esigenze di tutti: si sta dunque lavorando sul fronte dell’ingaggio di partner esterni.

La prima campanella suona il 6 settembre, il servizio di refezione andrà a regime progressivamente.

Le tariffe.

Queste le tariffe del servizio mensa per i residenti del Comune di Merano, in carico alle famiglie: elementari e medie, con Vse (valore della situazione economica Durp) minore o uguale a 1,75 la tariffa sarà pari a € 2,50; con Vse maggiore di 1,75 la tariffa sarà pari a € 3,70; scuole superiori: con Vse minore o uguale a 1,75 la tariffa sarà pari a € 3,70; con Vse maggiore di 1,75 la tariffa sarà pari a € 4,90.

Per i non residenti le rette sono quelle massime, a prescindere dalla condizione economica: elementari e medie € 3,70, superiori € 4,90. Il servizio di ristorazione offerto agli educatori dei progetti di doposcuola la tariffa pari a € 4,90. Questa tariffa non viene applicata agli insegnanti accompagnatori durante il tempo scuola.

Le famiglie pagano il 30%.

Le iscrizioni “regolari” al servizio mensa scadevano lo scorso 15 giugno e le richieste erano accettate solo online. In caso di adesione dopo quella data l'accesso al servizio, comunicava l’amministrazione, «potrà essere garantito solo se, tenuto conto della capacità di accoglienza dei locali, nella mensa corrispondente vi saranno ancora posti disponibili».

Le iscrizioni tardive, precisavano ancora dal Comune, sono soggette a penale come da regolamento.

I genitori partecipano - nella misura del 30% circa - alla copertura dei costi di gestione delle mense scolastiche pagando una tariffa. Il rimanente 70% dei costi è coperto dal Comune e dalla Provincia.

Quest’ultima ha adottato l'indice Vse (Valore situazione economica), collegato alla dichiarazione unificata di reddito e patrimonio (Durp) per regolamentare l'accesso agevolato alle prestazioni e ai servizi sociali, sanitari e scolastici.













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