Merano Arte, il virus si abbatte sui numeri di aperture e visite

Merano. Merano Arte chiude il 2020 con un bilancio positivo, nonostante la pandemia in corso non permetta la riapertura dello spazio espositivo meranese di via cassa di Risparmio dedicato all'arte...



Merano. Merano Arte chiude il 2020 con un bilancio positivo, nonostante la pandemia in corso non permetta la riapertura dello spazio espositivo meranese di via cassa di Risparmio dedicato all'arte contemporanea.

Il bilancio parla di soli 137 i giorni di apertura nel 2020 contro i 243 dell'anno precedente.

A fronte di 7517 utenti registrati nel 2019, l'anno scorso sono stati solo 1855 i biglietti staccati da Merano Arte. Il dato che forse fa più riflettere è quello relativo alla contrazione della partecipazione di studenti ad eventi didattici organizzati da Merano Arte, scesi a 91 contro gli 855 del 2019. Invece, non subisce una grande variazione il numero dei partecipanti alle visite guidate (247 contro le 301 del 2019) spostate nel corso del 2020 in gran parte sull'online come tutta l'offerta espositiva. Un 2020 che ha visto anche il passaggio di consegne tra Christiane Rekade e la collega Judith Waldmann nominata responsabile delle mostre contemporanee ma anche l'avvicendamento tra Herta Wolf Torggler e Martina Oberprantacher, nuova direttrice amministrativa di Merano Arte.

Nel 2020 sono state quattro le manifestazioni organizzate dal team di Merano Arte. L'anno è iniziato con Design from the Alps, mostra inaugurata nel novembre del 2019 e conclusa il 12 gennaio dell'anno scorso nella quale un secolo di storia del design in Trentino-Alto Adige e Tirolo è stato esplorato. Invece, il primo appuntamento della stagione espositiva a fare le spese con il Covid è stato Parole del Tempo/Risentimento. La mostra collettiva Risentimento curata da Christiane Rekade è stata quindi spostata a maggio e fino alla fine di agosto è rimasta aperta al pubblico.

In settembre è stata la volta della mostra Studio Other Spaces – The Design of Collaboration degli artisti Olafur Eliasson e Sebastian Behmann curata ancora una volta da Christine Rekade ma interrotta per via delle nuove regolamentazioni contro la diffusione della pandemia. In parallelo è partita la mostra Lia Ponti...così il disegno sa dove atterrare in collaborazione con Archivio Lisa Ponti e Gio Ponti Archives.

Quanto all l'attività editoriale di Merano Arte, prima la pubblicazione “Gianni Pettana: 1966-2021” a cura di Luca Cerizza per Mousse Publishing, realizzato grazie alla collaborazione con il MAXXI di Roma e il Parco Archeologico di Pompei, poi con il volume “Cultura in Movimento. Merano 1965-1990” a cura di Markus Neuwirth e Ursula Schnitzer per Athesia nel quale uno spaccato della vita culturale meranese è stato scandagliato. Per il 2021, invece, sono tre le mostre in cantiere: Cultura in Movimento: Merano 1965-1990, prevista per febbraio, L'arte è percezione del futuro nel prossimo giugno, quindi The poetry of translation da ottobre con termine nel gennaio 2022. Mostre pensate come tentativo di sintesi delle attività proposte da Merano Arte sul territorio nel corso dei suoi primi 25 anni di vita. Tra le novità, Benvenuti al Salon Kurhaus, ovvero una serie di incontri a distanza tra artisti e anziani e una campagna di sensibilizzazione a favore della parità di genere. J.M.













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