Il caso

Merano, rapinata per un monopattino

Una donna di 28 anni stava buttando il vetro nelle campane della differenziata in via Maia quando è stata sorpresa da uno sconosciuto L’uomo le ha sferrato un pugno e le ha sfilato lo zaino, rubando il portafoglio. La prognosi per la giovane è di una settimana: i carabinieri indagano


Sara Martinello


MERANO. Ha tentato di portarle via il monopattino elettrico, quindi le ha sfilato lo zaino, ritrovato poi senza più dentro il portafoglio. Sferrandole un pugno in volto che le è valso una settimana di prognosi. Quel che è successo a una 28enne meranese in via Maia l’altra sera è un episodio di violenza che lascia senza parole e che intacca la fiducia nella solidarietà tra le persone. I carabinieri della compagnia di Merano stanno lavorando per risalire all’identità dell’aggressore, mentre la giovane donna è ancora sotto choc.

La situazione.

Sono le 21 di lunedì sera. La donna, che lavora a Maia Alta, sta tornando verso casa. È in monopattino: un mezzo che può arrivare a costare anche oltre 1500 euro, sebbene ci siano modelli per tutte le tasche, anche sotto i 200 euro. Con sé ha una borsa di contenitori di vetro da smaltire nelle campane della differenziata. Si ferma all’isola ecologica di via Maia.

La dinamica.

Poco distante, un uomo piuttosto alto – comunque di corporatura più massiccia di quella della 28enne – le si rivolge. Le chiede se per caso abbia visto un cane aggirarsi solo da quelle parti. Parla bene l’italiano. «No», risponde la donna. Fingendo di volerle dare una descrizione del cane, lo sconosciuto le si avvicina. Ed è un attimo: le sferra un pugno in pieno viso, fortissimo.

Lei si spaventa, non si aspettava la violenza. Subito riprende in mano il monopattino e ci sale, ma l’uomo prova ad afferrarla, puntando al mezzo elettrico della 28enne. Riesce appena a sfilare dalle spalle della malcapitata lo zaino. Lei si dilegua più svelta che mai, dolorante per quel pugno.

La rapina.

Come arriva a casa la donna contatta i carabinieri, che le consigliano di andare al Pronto soccorso. Una settimana di prognosi. Lo zaino sarà ritrovato il giorno dopo. Dentro, tutto tranne il portafoglio con soldi e documenti.

L’individuazione dell’aggressore è affidata ai carabinieri della compagnia di Merano. L’assenza di telecamere nella zona e probabilmente anche di passanti che possano fornire una puntuale descrizione dell’uomo però renderanno difficile il lavoro dei militari.

Qualora dovesse essere identificato, l’aggressore dovrà rispondere di rapina, reato punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da 927 a 2.500 euro.

La reazione.

«Mia figlia è sotto choc», ci racconta la madre della 28enne, intervistata. «Inizialmente mi sono arrabbiata, mi sono fatta prendere dallo sconforto: perché mai qualcuno dovrebbe esercitare violenza su qualcun altro? E poi su una donna, una persona meno massiccia, lui a confronto era un marcantonio... Poi ho capito che dobbiamo lasciare da parte la rabbia e cercare piuttosto di ritrovare il senso del rispetto e dell’uguaglianza».

La donna cerca di trovare una ragione a un comportamento così violento. «Siamo nel pieno di una crisi che ha travolto alcune persone molto più di altre, che ha messo in ginocchio tanta gente – dice –. Chi lo sa, magari quell’uomo sperava che col monopattino di mia figlia sarebbe riuscito a sbarcare il lunario, o almeno a procurarsi qualcosa per sopravvivere. Questa violenza la contrasto con la morbidezza: voglio pensare che questo fatto orribile e spaventoso sia solo un episodio».













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