Motoseghe al parking Wolf Sacrificati altri 30 alberi 

L’intervento. In fase di abbattimento gli aceri americani, saranno sostituiti con gelsi bianchi  Il Comune e la titolare del posteggio: «Erano in pessime condizioni e fonte di potenziale pericolo» 


Simone Facchini


Merano. Al posto degli aceri americani verranno piantati dei gelsi bianchi senza frutti. Ieri le motoseghe sono entrate in azione al parcheggio Wolf, cuspide fra la via omonima e via Verdi che in circa tre settimane cambierà aspetto. Rumore delle motoseghe che, anticipato dalle comunicazioni dell’amministrazione comunale, ha fatto alzare il livello di guardia a tutti coloro, tanti cittadini, che monitorano la gestione del patrimonio arboreo urbano. Quelli tirati giù sono «trenta alberi ormai in pessime condizioni di salute e fonte di potenziale pericolo per gli utenti del parcheggio» aveva evidenziato il Comune, sulla base di una perizia. Questa mattina alle 8.30 - il Comune ha diffuso l’annuncio ieri nel tardo pomeriggio - è in programma un sopralluogo aperto a tutta la cittadinanza nel corso del quale verranno evidenziati e analizzati i danni subiti nel tempo dagli alberi che devono essere abbattuti. Interverranno l'assessora Gabriela Strohmer e la direttrice della Giardineria comunale Anni Schwarz.

Occhi addosso.

«Parliamo di alberi con comprovati difetti alle inserzioni dei rami e per tanto pericolosi in caso di vento forte» conferma Elia Squarzoni della Garden Service, “servizi e tecnologie per la manutenzione del verde e della moderna arboricoltura”, tratto dal loro sito. La sua squadra si sta occupando dell’intervento, consapevole di avere tanti occhi addosso. Così come Elisabeth Telfser, titolare del parcheggio. A chi etichetta l’operazione come una speculazione a fini commerciali e a danno del verde, risponde netto: «Il numero di posti auto calerà da 210 a 186, perché le vetture di oggi sono più ingombranti di quelle di una volta ed è necessario ridisegnare gli stalli. Quattro saranno riservati a vetture per il trasporto di persone con disabilità.

Sicurezza.

Tagliare questi alberi, piantati oltre quarant’anni fa, è una questione di sicurezza. Per esempio l’anno scorso una pianta si è schiantata all’improvviso, accertando il malessere di sue simili come si denota durante i primi tagli. Ogni pianta sarà sostituita, abbiamo scelto un tipo di albero in grado di garantire stabilità e in futuro l’ombreggiamento, grazie allo sviluppo in largo della chioma». Quando negli anni Settanta piantarono quegli esemplari di acer negundo, piante originarie dell'area orientale del Nordamerica, l’alboricoltura era in un’altra era geologica, spiega ancora Squarzoni.

Ferita aperta.

Il nervo dell’abbattimento alberi in città è da sempre scoperto. Ed era stato toccato solo qualche settimana fa dalla decina di tigli segati proprio sulla via Wolf al limitare del parcheggio, all’interno del quale i lavori dureranno fino al 16 marzo.

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