«Noi giovani e la politica L’impegno non può essere un optional» 

Generazione Z. Fra interesse alla vita democratica, partecipazione e richieste di ascolto


Jimmy Milanese


Merano. Giovani e politica: un binomio complicato.

Per cercare di capire quanto la politica cittadina ma anche nazionale sia attrattiva per la “Generazione Z” - ovvero ragazzi e ragazze under 25 - abbiamo chiesto a una decina di esponenti politici cittadini di indicarci alcuni nomi di giovani meranesi di loro conoscenza. Su venti ragazzi contattati, equamente distribuiti tra i due sessi, hanno deciso di spiegarci i motivi della loro vicinanza o lontananza dalla politica otto ragazzi e quattro ragazze.

Tra questi, Veronika Pinzger, 22 anni, studentessa di filosofia ed etnologia europea a Berlino, eletta consigliera comunale nelle file dei Verdi alla consultazione di settembre poi sfociata nella crisi politica. «Sono interessata sia alla politica locale che a quella globale e da attivista climatica ho imparato ad essere molto critica nei confronti di certe tematiche», spiega Veronika. «Con Fridays for Future abbiano portato le tematiche della crisi climatica al centro di molti organi politici, ma adesso è fondamentale per la politica accogliere questo spirito portato dai giovani, perché la politica locale e globale dev’essere più giovane, più aperta al discorso intergenerazionale, più inclusiva e più partecipativa. Mi ero candidata per la “Lista Rösch/Verdi” alle elezioni comunali - poi eletta come rappresentante femminile più giovane - e l’intenzione era quella di dare importanza al cambiamento climatico».

Interessato alla politica è anche Francesco Tirello 25 anni, studente all’Università di Trento, collaboratore di Ascolto Giovani Upad in piazza San Vigilio e vicepresidente della Consulta giovani di Merano. «Sono interessato e attivo nella politica cittadina perché mi piace mettermi in gioco in prima persona al servizio degli altri e perché vorrei portare avanti le idee mie e di chi rappresento», spiega Tirello che dichiara di seguire la politica provinciale e nazionale. Attivo nel sociale al Cilla, Tirello allena una squadra di pallavolo e opera come animatore al Grest.

Invece, Lara Stolcis, 21 anni, studentessa di Economia e Management a Bolzano, è interessata alla politica di qualsiasi tipo ma, vista la situazione attuale, dichiara di volersi «impegnare per la mia città, per la mia Merano di domani». Lara ha già partecipato al parlamento giovanile e conta su una esperienza in politica da alcuni anni. «La politica dovrebbe iniziare da noi giovani per farci sentire coinvolti e partecipi, perché siamo noi la generazione del futuro ed è ora che questo venga capito».

Federica Dolores Trunzo ha 25 anni ed è estetista di farmacia. «Sono del parere che la politica debba interessare anche noi giovani che dobbiamo poter dire la nostra opinione e dobbiamo impegnarci, prima di criticare, affinché le cose funzionino. Proprio per questo mi sono candidata con La Civica per Merano. Mi sono candidata per agire e non subire, per dire e non ascoltare solo passivamente cosa non funziona», spiega Federica.

Da poco maggiorenne, Aaron Durnwalder frequenta la quinta classe del Liceo per le scienze umane in lingua tedesca. «Sì, sono interessato sia alla politica locale che a quella nazionale, anche se fino a poco tempo fa la vedevo come una cosa noiosa. Poi ho capito che la politica ha una grandissima influenza sulla nostra vita quotidiana, realizzando che è molto importante informarsi su ciò che accade per comprendere meglio il mondo in cui viviamo. Come possiamo pretendere che gli esponenti politici ci prendano sul serio, se noi stessi non mostriamo il minimo interesse nei loro confronti?», si chiede Aaron, da poco arruolato dai Giovani Democratici di Merano.

Marco Panizza Chiocchetti, 25 anni, docente di matematica e fisica, invece, è molto interessato alla politica sia nazionale sia del nostro territorio, infatti, prima delle scorse elezioni comunali aveva partecipato ad alcuni incontri con i partiti che si avvicinano di più alle sie idee. «Più giovani vanno a votare, più le proposte politiche punteranno verso di loro e questo porterebbe a un ringiovanimento della politica stessa così da non vederla come qualcosa ristretta alle persone più anziane», dichiara Marco, anche lui molto attivo nel sociale.

Jan Urban, 18 anni, frequenta la quinta classe del Liceo scientifico e ha iniziato ad interessarsi di politica leggendo e studiando dai libri di storia «perché mi è sempre piaciuto informarmi e conoscere ciò che e ci sta intorno», spiega Jan. «Guardando il telegiornale sentivo parlare di questioni di attualità che però non comprendevo a pieno e ho deciso di approfondire varie tematiche, leggendo giornali o facendo qualche ricerca su internet».

Studente, universitario in Storia a Bologna, è il diciannovenne Federico Rubino. «Sono molto attento alle vicende politiche locali e nazionali e nel tempo ho sviluppato una mia idea di politica basata più sui fatti che sulle idee, ma credo che nel mondo della politica di oggi manchi una visione globale dei problemi», spiega Federico. «Ho militato in politica sia a Merano sia a Perugia (la città dove ho deciso di concludere le superiori), avendo esperienze sia a destra che a sinistra, maturando però delle idee politiche autonome», conclude il giovane universitario con alle spalle ha già un discreto bagaglio di esperienza nel mondo del sociale che dichiara di puntare tutto «sull'educazione e sull'istruzione».

Darien Michael Di Blasio, 20 anni, studia Legge all'Università Cattolica di Milano.

«La mia passione per la politica è nata non tanto per un interesse verso la materia stessa, quanto piuttosto per il fascino che provavo e tuttora provo nei confronti della dialettica, dell’arte dell’argomentazione e della persuasione. Tecniche queste che, se utilizzate per fare del bene e migliorare il mondo che ci circonda, non possono che esercitare una maggiore attrazione», spiega Darien. «Ho approfondito la conoscenza del mondo politico, per via del forte sentimento d'indignazione che provo dinanzi alle ingiustizie che osservo personalmente nella vita quotidiana e che tento di analizzare attraverso la visione di reportage e inchieste giornalistiche», sottolinea Darien, anche lui con un’esperienza nella Consulta giovani.

Leonard Jacopo Bortoli, 24 anni e studente di Geografia, Economia e Storia all'Università di Vienna, si dichiara sempre più interessato alla politica. «Però, sembra molto difficile contribuire, perché manca l'ascolto verso le persone giovani e piene di idee ed esperienze di studio e lavoro che dovrebbero contribuire a un cambiamento in politica.

Gianluca Lutteri è uno studente ventiduenne di Medicina all'università tedesca di Ulm: città che diede i natali ad Albert Einstein, per intenderci. «Ho iniziato ad interessarmi alla politica dal quinto anno delle superiori, anche grazie allo studio della storia moderna. Il tema della convivenza tra gruppi linguistici diversi ha attivato il mio interesse. Non sono parte attiva di un partito politico, ma ho trovato persone che invece lo sono e che condividono le mie idee e credo sia giusto supportarle. Ho lavorato in una clinica a Bolzano, mentre quest’anno sto cercando di entrare in Croce Rossa», spiega Gianluca.

Infine, alla richiesta di spiegare quale sie l'interesse per la politica, ha risposto anche Linda Covi, diciannovenne che studia teatro musicale: «Sono interessata principalmente alla politica provinciale e a quella globale. Seguo attentamente la politica, riflettendo su come gli eventi passati hanno influenzato l'oggi e come gli eventi attuali influenzeranno il domani. Cerco sempre di essere aggiornata anche se per motivi di tempo non sono attiva nel sociale».

In conclusione, hanno parlato dodici ragazzi che in qualche modo rappresentano una fetta della Merano del futuro. Con un interesse per la politica che non sembra assumere i connotati di quella passione, per dire, sessantottina, perché probabilmente nei giovani di oggi (come per quelli di ieri e di sempre) il concetto di politica si declina in modi e forme diverse. E forse aveva ragione Cristiano De Andrè, quando diceva che: «Non è che i giovani d'oggi non abbiano valori; hanno sicuramente dei valori che non siamo ancora riusciti a capire bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri». Dove “ancora” è l'avverbio chiave da sottolineare.

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