Opere pubbliche, coinvolti i comitati di quartiere 

Il vicesindaco Rossi sulle critiche al dialogo tra amministrazione e periferie «Le rappresentanze rionali avranno più peso nelle decisioni sugli interventi»


di Simone Facchini


MERANO. «Il dialogo con i comitati di quartiere è intenso e costruttivo. Gli esempi sono tanti. E i comitati avranno sempre più peso nel decidere la destinazione in opere pubbliche di una quota del bilancio comunale». Il vicesindaco Andrea Rossi, responsabile dei rapporti con gli organismi di rappresentanza periferica, prende posizione sul tema dell’incisività dei comitati nelle decisioni dell’amministrazione, messa sotto accusa pochi giorni fa da alcuni residenti di Maia Bassa promotori del comitato spontaneo di via Matteotti, che avevano espresso i loro ragionamenti per motivare il flop delle elezioni per il comitato Maia/Mais, dove solo il 3% degli aventi diritto si sono presentati alle urne. «Una delle argomentazioni che spesso vengono addotte per trovare ragioni alla poca partecipazione dei cittadini alla vita della loro comunità, e la scarsa partecipazione al voto per i diversi comitati di quartiere ne è un esempio, è quella che la loro voce non viene ascoltata – premette Rossi - e, se viene ascoltata, non viene presa in considerazione, ovvero non incide sulla realtà, alimentando così una progressiva disaffezione. È una riflessione di cui abbiamo tenuto e teniamo conto, a tal punto che attraverso gli uffici del decentramento e quelli più tecnici della mobilità, dell'urbanistica, dei lavori pubblici e delle strade, abbiamo avviato una serie di percorsi in cui la voce dei cittadini non solo può esprimersi, ma trova il giusto peso nelle decisioni finali».

Uno dei problemi che si tende a sottovalutare, emerge da una nota diffusa dall’amministrazione municipale, riguarda i vincoli tecnici che non sempre possono soddisfare le richieste della gente. E poi, naturalmente, c’è la volontà politica. «L'approdo finale di questo lungo e ricco processo – continua il vicesindaco - che avrà altre tappe per altri progetti, è quello dell'istituzione nel bilancio comunale di un budget importante per opere pubbliche, la cui destinazione finale verrà decretata dalle riflessioni e dalle valutazioni che i diversi comitati di quartiere verranno invitati a fare. Dalle loro decisioni nasceranno gli investimenti che verranno poi confrontati con le valutazioni e i rilevi tecnici, utili questi ultimi per portare a compimento le intenzioni dei cittadini».

Per dare sostanza alle parole, il Comune snocciola una serie di iniziative e processi. Si ricorda il minireferendum nel quartiere Marlengo che a inizio 2016 ha determinato, “compatibilmente con le indicazioni della polizia urbana”, l'utilizzo di alcuni spazi parcheggio. A Maia Bassa l'esperimento di senso unico di via Peter Mayr è stato condiviso, in fase di valutazione, anche dagli abitanti della strada. La progettazione della futura piazza di Quarazze, il recupero di corso Libertà e di piazza Vittorio Veneto passano tutti – sostiene ancora la nota - attraverso procedure di ascolto della popolazione.

Il recupero di via Leopardi e le riflessioni sulla viabilità circostante sono state affrontate insieme ai componenti del comitato di via Wolkenstein, permettendo di raggiungere, nel progetto finale, “una buona dose di compromesso tra esigenze diverse”. Il rilancio di alcuni percorsi pedibus ha interessato, nella preparazione e nella proposta, i quartieri di Maia Alta, Maia Bassa e Wolkenstein. A Maia Alta è stato presentato ai cittadini il piano di recupero di un'area centrale del quartiere: a loro è stato dato spazio e tempo per osservazioni, note e suggerimenti di cui tenere conto. Insieme alla cooperativa Hands è in fase di avvio un progetto che vuole coinvolgere i quartieri sul tema difficile e a volte drammatico tema della dipendenza da gioco d'azzardo.

Insomma, le intenzioni non mancano. Sulla loro percezione da parte dei cittadini, c’è ancora da lavorare.













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