Parcheggi «di confine»,  scintille Merano-Lagundo 

Gamper: «Ci hanno già fatto l’uscita della Mebo nonostante un doppio no» L’ingegner Ciurnelli presentando il Put ha ribadito «la poca voglia di collaborare» 


di Sara Martinello


MERANO. È l’ipotesi di un parcheggio di attestamento il pomo della discordia che ha portato l’amministrazione comunale di Lagundo a schierarsi apertamente contro la bozza del Piano generale del traffico urbano proposto dall’ingegner Stefano Ciurnelli. Il quale, da parte sua, si è tolto il sassolino dalla scarpa nel corso della conferenza stampa di presentazione del Put, tacciando i “comuni limitrofi” di scarso spirito di collaborazione. Primo fra tutti i paesi vicini a Merano, Lagundo, dove inizialmente si progettava di creare un parcheggio per turisti e pendolari, sgravando così la città di una buona parte delle automobili che quotidianamente la assediano. L’idea di realizzare parcheggi di attestamento nei comuni vicini a Merano non piaceva soltanto a Ciurnelli, era caldeggiata da diversi meranesi. Eppure è stata cassata: capofila dei Comuni contrari, Lagundo, che con l’attuazione di questa ipotesi si sarebbe visto sbocconcellato il cuscinetto agricolo che separa il suo territorio da quello della città. A rinvigorire l’istanza di conservazione dei campi è sopraggiunta nel frattempo anche la versione del Masterplan recentemente presentata al consiglio comunale dall’architetto Alessandro Benevolo, nella quale si invita chiaramente a fermare l’espansione edilizia in direzione nord-ovest. «All’inizio di settembre, non appena siamo venuti a conoscenza del piano di realizzare qui un parcheggio di attestamento – spiega Ulrich Gamper, sindaco di Lagundo – abbiamo scritto al Comune di Merano, che solo dopo ha indetto una riunione con noi per discuterne. Insomma, non eravamo neanche stati interpellati». Durante la riunione, all’amministrazione di Lagundo fu mostrato il progetto. E il famigerato parcheggio campeggiava proprio all’interno della zona di tutela ambientale. «In quell’area non possono essere insediate infrastrutture. Già ci hanno fatto l’uscita della Mebo, nonostante il consiglio comunale si fosse espresso in senso contrario, all’unanimità, per ben due volte. Da parte nostra stiamo già facendo molto per incentivare i pendolari e i turisti a una mobilità sostenibile: a nord di via Weingartner stiamo costruendo una seconda ciclabile, e siamo anche gli unici dell’intero Burgraviato a dare pass gratuiti per i bus Sasa a chi dorme nei nostri hotel, con un investimento da centinaia di migliaia di euro l’anno. In più, ogni anno versiamo circa 100 mila euro alla Provincia per un citybus che porta nel centro del paese», riprende Gamper. Ora che l’idea di un parcheggio di attestamento a Lagundo è stata definitivamente allontanata dal Put sembra che l’aria si sia fatta un po’ più distesa. Chiave di volta, sia per Gamper sia per Ciurnelli, è lo studio Namobu, predisposto nel 2013 dalla Comunità comprensoriale del Burgraviato. «Dovremmo proseguire il progetto della costruzione di strade di accesso al di sotto della stazione. E, a proposito di stazione, quello di creare lì un parcheggio è senz’altro l’idea migliore», conclude Gamper.













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