Per il biossido di azoto «a rischio 1100 meranesi» 

Traffico, stufe a legna e MeBo i maggiori fattori inquinanti per la città Colpevoli anche i motori diesel, secondo gli studi presentati da Jürgen Resch 


di Jimmy Milanese


MERANO. Sono 18 i chilometri di strade con un’alta concentrazione di gas inquinanti, e circa 1100 i meranesi la cui salute è messa a rischio dai valori dei gas nocivi, che in alcune vie superano i limiti di legge traffico. In particolare, sono via Roma, via Piave, via Rezia e via Cavour, insieme al tratto di superstrada Mebo che interessa la città, le zone dove le concentrazioni di biossido di azoto si avvicinano alle soglie fissate dalla legge, arrivando spesso a superarle. A spiegarlo, in una conferenza pubblica, Massimo Guariento dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, accompagnato da Jürgen Resch della “Deutsche Umwelle”, studioso tedesco noto per avere svelato il dieselgate, lo scandalo sulle emissioni di vetture a motore diesel.

Diversi sono i fattori che contribuiscono all’aumento della concentrazione di smog nelle città. Tra questi non è da sottovalutare la presenza di stufe a legna, molto diffuse in provincia, in particolare nella zona di Laces. E questo fenomeno culturale, cioè l’installazione del sistema di riscaldamento a legna nelle case di molti altoatesini, fa schizzare la località venostana in cima alle aree della provincia dove è maggiore l’inquinamento da particelle fini. Inquinamento da riscaldamento domestico che, in ogni caso, anche nel centro cittadino pesa per circa il 36% sul totale delle fonti inquinanti, con i gas di scarico delle vetture che raggiungono il 40% della massa inquinante. Altro fattore è il cosiddetto traffico urbano di tipo stop-and-go, cioè quando le velocità di percorrenza aumentano e diminuiscono bruscamente, costringendo gli automobilisti ad accelerate e frenate continue. Allo stesso modo, è il tratto Mebo, dove invece le velocità di transito sono più elevate, una delle maggiori fonti di inquinamento da biossido di azoto per la città di Merano, come dimostrano i dati che pongono il serpentone autostradale come zona costantemente sopra i valori di smog consentito dalla legge. Anche la conformazione delle strade cittadine è uno dei più importanti fattori di inquinamento, quando queste siano inserite all’interno di viali costeggiati da edifici importanti che impediscono il ricambio dell’aria, aumentando i livelli di concentrazione di smog. In questo senso, Merano si trova in una posizione migliore rispetto al capoluogo altoatesino, nel quale, ad esempio, la conformazione di via Roma rende tutta la zona una delle aree a più alta concentrazione di polveri sottili della provincia.

Terzo fattore, e questo è stato spiegato direttamente da una delle massime autorità mondiali in materia – cioè chi ha fatto emergere il caso dei livelli delle emissioni dei gas di scarico falsificate dalle case automobilistiche – è la larga diffusione dei mezzi a motore diesel. Resch ha presentato i risultati raccolti dall’agenzia tedesca per la protezione ambientale, a dimostrazione che, nonostante i miglioramenti nei sistemi di combustione e i dati in materia diffusi dalle case automobilistiche (poi smentiti dall’esperto tedesco), l’inquinamento prodotto dai motori diesel è pressoché rimasto uguale, se non aumentato nel tempo, anche nelle classi di vetture 6. In particolare, dal 2000 ad oggi l’inquinamento da biossido di azoto prodotto da motori diesel è pressoché raddoppiato, ha spiegato Resch.













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