Permuta dell’ippodromo Pressing su Kompatscher 

Le proposte alla Provincia. Per il 60% delle quote di Maia il Comune chiede l’ex Böhler, spazi dell’istituto Arendt dove mettere la biblioteca e lo sblocco della scuola italiana di musica



Merano. Il 60% delle quote dell’ippodromo in cambio del Böhler, dove una volta completato il rifacimento dell’ex ospedale si potrebbero insediare spazi per i servizi sociali e una palestra. E il trasferimento della biblioteca civica nella sede distaccata della scuola Hannah Arendt, in via Galilei, per permettere all’istituto economico Franz Kafka di allargarsi nell’attuale sede della biblioteca, dando così respiro sia a quest’ultima, sia alla scuola. Per farlo, il Comune si accollerebbe il finanziamento dei lavori per la nuova scuola italiana di musica. Queste le proposte che il sindaco Paul Rösch è intenzionato a portare a palazzo Widmann. «Per ora ci sono solo accordi verbali – avverte –. Perciò dopo aver già inviato diverse lettere vogliamo incoraggiare nuovamente la Provincia a mettere tutto per iscritto».

La permuta del Böhler.

«L’ippodromo di Maia è noto ben oltre i confini comunali. In quest’ottica appare sensato che la Provincia condivida le sorti di questo impianto acquisendo parte della proprietà. Così la Provincia potrebbe compartecipare anche ai costi di gestione e fare i necessari investimenti per valorizzare maggiormente la struttura», ha chiarito Rösch nel corso di una conferenza stampa ieri in municipio. L’ippodromo manterrebbe la sua destinazione e il suo uso, anche in virtù dei vincoli urbanistici esistenti. Il valore complessivo dell’ippodromo è stato stimato in 58 milioni di euro. Un’acquisizione di quote di proprietà da parte della Provincia costerebbe diverse decine di milioni di euro. «Ancora non sappiamo quale sarà la quota d’entrata della Provincia», dice Rösch, ma gli accordi verbali sembra si attestino sul 60% della proprietà.

Procedendo a una permuta, l’amministrazione provinciale potrebbe cedere al Comune diversi immobili. Come oggetto di permuta è stato preso in considerazione l’ex ospedale Böhler, utilizzato attualmente dalla scuola alberghiera Ritz. «L’edificio del Böhler è di centrale importanza per Maia Alta, pertanto come Comune siamo senza dubbio interessati ad acquisirlo. Ci sono già idee per ricavarci strutture pubbliche, ad esempio una palestra per Maia Alta o servizi sociali». Non molti mesi fa l’Svp del quartiere aveva manifestato interesse per l’edificio. A tutt’oggi non esiste una stima ufficiale del valore dell’immobile né una conferma scritta da parte della Provincia che attesti l’intenzione di cedere lo stabile. Nonostante le sue dimensioni, l’edificio comunque non dovrebbe valere più di qualche milione di euro.

Biblioteca e scuole.

Rösch ha pertanto elaborato due proposte che potrebbero essere tenute in considerazione nella permuta con la Provincia. «Da anni stiamo cercando nuovi spazi per la nostra biblioteca civica. La soluzione ideale sarebbe per noi poter utilizzare l’edificio che ospita la sede distaccata della scuola per le professioni sociali Hannah Arendt in via Galilei», spiega il sindaco. Con questa operazione si renderebbero disponibili, per l’istituto tecnico commerciale Franz Kafka, locali e spazi in via delle Corse, sede attuale della biblioteca.

A completare il mosaico sarebbe la scuola italiana di musica, che il Comune vuole sistemare nell’ex priorato del convento di Santa Maria del Conforto a Maia Bassa. I relativi progetti sono già tutti pronti, ma come è noto la competenza per tutte le scuole di musica è passata di recente alla Provincia. I lavori di ristrutturazione dell’immobile dovrebbero essere quindi finanziati dalla Provincia, ma i relativi fondi sono già vincolati fino alla fine del prossimo anno. «Questa scuola di musica è importante per Merano e vogliamo realizzarla il prima possibile. Se riusciamo a inserire i lavori nell’operazione di permuta, gli stessi potrebbero essere finanziati con i fondi che la Provincia stanzierebbe per l’acquisizione di parte della proprietà dell’ippodromo e non correremmo il rischio di dover attendere diversi anni per completare il progetto».













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