Piazza Teatro, 600 firme contro la chiusura 

Non piace il divieto alle automobili di transitare sul ponte verso via Piave I promotori: «È chiaro che ci saranno pesanti ripercussioni sulla viabilità»


di Simone Facchini


MERANO. Hanno raccolto 600 firme in solo due settimane contro la decisione della giunta di vietare alle auto di transitare su ponte Teatro in direzione di via Piave. Chiaro sintomo dell’impopolarità del provvedimento che sarebbe già dovuto essere in vigore ma la cui introduzione è slittata, pare a gennaio. Con essa, di fatto, piazza Teatro verrà parzialmente chiusa. Ed è naturale che la maggior parte del traffico che oggi usava corso Libertà e ponte Teatro si riverserà su via Petrarca, già oggi vessata da colonne.

Il malloppo di sottoscrizioni è stato recapitato ieri mattina in municipio all’assessore alla viabilità Madeleine Rohrer dai suoi promotori, Alfonso Ponticelli e Paola Zampieri. Due volti non sconosciuti alla vita politica cittadina, il primo responsabile e la seconda attivista di Fratelli d’Italia. «Ma il tema è a tal punto trasversale che abbiamo voluto scinderla da ogni bandiera politica» asseriscono i due, aggiungendo che la lista riporta firme dei diversi orientamenti. Gioca a loro favore il fatto che qualcuno, al di là delle intenzioni dei promotori, abbia preferito non sottoscrivere pur trovandosi d’accordo per evitare accostamenti politici. Insomma, le firme sarebbero potute essere molte di più «e devono far riflettere giunta ed assessori sull’effettiva opportunità di portare avanti un progetto che riscuote poco consenso da parte dei meranesi. Quest’amministrazione comunale – ha aggiunto Ponticelli –, che ha fatto della democrazia diretta e delle scelte condivise con i cittadini un proprio cavallo di battaglia non potrà lasciare cadere nel vuoto l’appello»

Zampieri rincara la dose: «È una misura che sembra presa solo per indurre i meranesi a lasciare in garage le proprie auto per evitare di restare bloccati delle ore nel traffico cittadino. Così la viabilità verrà ulteriormente congestionata». Un’accusa già spedita alla giunta, imputata da più parti di usare una perversa strategia della dissuasione: quasi una corsa a esasperare gli automobilisti. Critiche di fronte alle quali Madeleine Rohrer ha più volte ribattuto che non si può aspettare il completamento del tunnel sotto Monte Benedetto (che poi risolva tutti i problemi è in effetti da accertare), e che l’esecutivo ha deciso di procedere con diverse misure volte a incentivare l’uso del trasporto pubblico. Alcune, quella in questione compresa, in via sperimantale.















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