Prese la moglie a schiaffi, ora dovrà pagare 9.500 euro 

L’episodio. L’uomo rivolse anche insulti pesanti alla «ex» e poi la colpì al volto con forza La giudice Scheidle ha deciso di convertire il mese di reclusione in una pena pecuniaria



Merano. Nel corso di una lite più violenta delle altre, l’aveva pesantemente insultata, minacciata e anche colpita al volto con uno schiaffo. «Ti taglio le gambe, poi vedrai un giorno ci sarà giustizia» le aveva urlato durante quel drammatico confronto e, omettendo gli epiteti volgari, le aveva detto ancora «ti uccido prima o poi, e che un giorno ci sarà giustizia davanti ad Allah, che tu non sei una buona musulmana, un giorno ci sarà giustizia solamente fra di noi e nessuno ti aiuterà». L’episodio è avvenuto in un’abitazione di Merano, l’11 maggio del 2014, e aveva avuto come protagonisti una coppia straniera con lui di 54 anni e lei di 46 anni. La donna aveva dovuto rivolgersi al pronto soccorso per medicare i segni dello schiaffo al volto rifilatogli dall’ex marito e la prognosi era stata di pochi giorni. Come da prassi poi, i sanitari aveva stilato un referto e, vista la situazione, avevano informato le forze dell’ordine dell’episodio.

La donna aveva poi sporto denuncia e, ieri, nell’ultima udienza, l’uomo è comparso nuovamente davanti alla giudice Carla Scheidle, in tribunale a Bolzano per rispondere del reato di minacce e lesioni personali in quella che è stata l’ultima udienza del processo. La giudice ha condannato l’uomo a un mese di reclusione e al pagamento alla vittima di 2000 euro. Poi, vista la gravità dell’atteggiamento dell’ex marito nei confronti della poveretta, la giudice ha evidentemente deciso di rendere economicamente più pesante la pena e ha deciso di convertire la pena detentiva in pena pecuniaria che, calcolando 250 euro del valore giornaliero, ammonta di 7500 euro. E così, ora, il cinquantaquattrenne dovrà pagare all’ex moglie ben 9500, diluiti in trenta rate.

Questo tipo di conversione può essere utilizzata per convertire, ad esempio, in caso di insolvibilità, una pena pecuniaria in giornate di libertà controllata oppure per calcolare la pena detentiva complessiva (pena pecuniaria + pena detentiva) ai fini della sospensione condizionale della pena oppure ancora per convertire una pena detentiva breve nella corrispondente pena pecuniaria. Per i prossimi 30 mesi, insomma, l’uomo avrà modo di ripensare e di rammaricarsi del suo comportamento ogni volta che dovrà mettere mano al portafoglio per versare alla sua ex una rata mensile di oltre 300 euro.

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