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Prove di tenuta per le piante: simulato il vento a 130 orari 

Merano, controlli straordinari sulla stabilità di tre pioppi sul Lungopassirio "minacciati” negli anni dagli scavi per gli edifici attigui. I tecnici della Giardineria di Merano affiancati da un super specialista: «L’intervento fa parte dei continui check up» 


Gianluca Marcolini


MERANO. Strattonati da una parte all’altra come nella peggiore delle tempeste, piegati prima su un fianco e poi sull’altro, come solo il vento che spira a 130 chilometri orari sa e può fare. Un brutto quarto d’ora, o giù di lì, per gli alberi che si trovano lungo la passeggiata che corre parallela al Passirio. In realtà, la tempesta è tutt’altro che vera. Trattasi semplicemente di un test, ossia di una simulazione che riproduce meccanicamente solo l’effetto di una buriana violentissima, senza altre conseguenze, e soltanto sugli alberi. Un modo apparentemente brutale (in realtà, non è così) ma efficacie per testare la resistenza delle piante alle condizioni più estreme di maltempo. L’obiettivo è prevenire eventuali situazioni di pericolo.

Gli alberi sotto osservazione

Tre alberi, in particolare, sono tenuti sotto osservazione da parte della Giardineria comunale. I tre pioppi che si trovano sul Lungopassirio, all’incrocio con via 30 Aprile, abbisognano di controlli più approfonditi rispetto agli altri alberi, che vengono ugualmente monitorati, per via dei lavori che negli anni passati hanno interessato alcuni edifici nelle vicinanze: i continui scavi nel sottosuolo potrebbero aver avuto dei riflessi sullo stato di salute delle piante, in particolare sull’apparato radicale, con conseguenze che a prima vista, ad esempio su rami e foglie, non si notano. Il test-tempesta, così prosaicamente chiamato, serve a mettere alla prova la tenuta degli alberi e in caso di esito positivo (o negativo) rendere necessari degli interventi, fino alla misura estrema dell’abbattimento.

Passeggiata chiusa

Per consentire lo svolgimento di questi controlli, è stata disposta la chiusura della passeggiata sul Passirio per tutta la mattinata di ieri. Lo svolgimento del test è abbastanza semplice: all’albero viene agganciato un tirante che serve a scuotere la pianta con la forza di una tempesta. In base a se, come e quanto si muove e piega la pianta si ottengono le risposte a tutti gli interrogativi sul suo stato di salute.

Giardineria comunale

A occuparsi di questo check up, come del resto dell’intera gestione del verde comunale, è la Giardineria, fiore all’occhiello della municipalità meranese, affiancata nell’occasione da un super tecnico specializzato, giunto a Merano da Firenze per seguire l’operazione. «Per conoscere il risultato dei controlli servirà il tempo necessario a rielaborare i dati raccolti dai sensori applicati alla porzione epigea e a quella ipogea dei pioppi», spiega Niccolò Fornasini, tecnico della Giardineria comunale. Il rischio è che la presenza di marciume all’interno della corteccia inneschi il decadimento della pianta rendendo pericolante l’albero: «Gli alberi devono piegarsi con il vento, se si piegano allora stanno bene». I controlli sono continui e meticolosi, compresa la tomografia sonica che è una sorta di Tac.

Prioritaria la sicurezza

L’obiettivo è garantire, il più possibile («la garanzia assoluta non esiste: gli alberi sono organismi viventi e come tali mutevoli, anche se giovani e in apparenza sani»), la sicurezza e l’incolumità pubblica, prevenendo il prevenibile. Il lavoro della Giardineria è in grossa parte rivolto verso tale obiettivo, e gli sforzi profusi sono enormi, anche se molte volte non appaiono. Nel 2022 sono stati effettuati 2.600-2.700 controlli, sulla base anche del catasto arboreo. «Per ogni pianta esiste una scheda che indica come, quando e quante volte è stata controllata e da chi - spiega Niccolò Fornasini - con controlli che vanno da quello a vista, Vta, alle analisi più approfondite». Se Merano è rinomata per il suo verde, lo deve dunque anche ai suoi “dottori” delle piante.

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