Riabbraccia la madre dopo mesi di ansia 

Grazie a «Chi l'ha visto» il commovente ricongiungimento dopo una serie di veti da parte dei giudici 



MERANO. Ci eravamo già occupati a ottobre di Regina, una signora meranese di 82 anni, ospite di una casa di riposo, la quale senza apparenti motivi era stata sottratta dall'affetto di sua figlia Christine. Il caso era stato trattato della trasmissione televisiva “Chi l'ha visto”, aprendo uno squarcio inquietante sulla assistenza all'anziano in Alto Adige. Secondo la ricostruzione fatta nel corso della trasmissione, a Christine era stato impedito di vedere sua madre, per via dei comportamenti tenuti nel corso delle visite in una struttura di riposo, quando, secondo gli operatori, la figlia avrebbe inveito contro di loro e avrebbe causato problemi sia al personale della struttura sia agli altri ospiti. Fatti che, secondo quanto emerso, avrebbero indotto il Tribunale di Bolzano a spostare arbitrariamente Regina in una struttura segreta, di fatto, impedendo così alla figlia, ma anche a tutta la famiglia, di avere rapporti con Christine.

L'altra sera, la giornalista Chiara Cazzaniga ha portato la trasmissione Chi l'ha visto nella struttura di riposto, accompagnata dall'avvocato che si è occupato del caso ma, soprattutto, dalla foglia Christine. L'incontro, del tutto inatteso da Regina, ha scatenato forte emozione in Christine e persino nell'avvocato.

Infatti, erano tre mesi che Christine non vedeva la mamma, ovvero da quando un giudice glielo aveva impedito, come detto sopra, per via del suo comportamento verso gli operatori della struttura di cura nella quale precedentemente era tenuta la madre.

Dopo una serie di denunce e istanze delle quali però non si era riusciti ad avere copia, il giudice aveva trasferito Regina in un'altra casa di riposo, senza però avvertire la famiglia, la sorella Rosanne e in particolare Christine, la figlia, molto legata alla mamma. Insomma, per mesi questa famiglia meranese non ha saputo dove un giudice avesse deciso dovesse stare la loro adorata mamma. Senza il suo cellulare, sottrattole dai responsabili della struttura, Regina non poteva nemmeno chiamare la famiglia. Sono le infermiere stesse a raccontare alle telecamere di “Chi l'ha visto” che nel corso di quei tre mesi di isolamento forzato dagli affetti familiari, Regina parlava in continuazione della figlia e della sorella, mostrando di sentirne la mancanza. Nel corso del servizio è Christine, insegnante di tedesco e latino in un liceo cittadino, a spiegare alla madre in lacrime che il motivo della sua assenza prolungata era dovuta unicamente al fatto che non sapeva dove la madre fosse stata sistemata.

Nel corso dell'incontro ripreso dalle telecamere, è Christine a tradurre le parole della mamma la quale in tedesco spiega alla figlia la sua preoccupazione per il fatto di non avere avuto più notizie della figlia. E' un pianto compito ma profondo e toccante, quello che investe la faccia segnata dal tempo di Regina, quando la figlia le spiega che a trovarla, sola in quella struttura, è stata una segnalazione di alcuni spettatori che avevano visto il servizio televisivo. Non sembra bene capire, la signora, di cosa la figlia stia parlando, tutta presa ad abbracciare un pezzo della sua vita che un giudice aveva deciso arbitrariamente di sottrarle. Per Regina le emozioni non finiscono qui, perché la conduttrice decide di chiamare al telefono la sorella Rossana, anche lei disperata per la sparizione della sorella. «Regina, Chi l'ha visto ti ha trovata, sono venuti da Roma, non ti trovavamo più», spiega la sorella al telefono.

Quindi, il colpo di scena finale arriva direttamente dal responsabile della struttura di cura il quale, accompagnato da un Carabiniere arrivato sul posto per via della presenza delle telecamere, spiega che al momento non esiste alcun decreto che limiti alla figlia le visite alla madre. A questo punto, Christine potrà andare a trovare sua madre, quando e come lo vorrà, ma rimane il mistero inquietante di una donna anziana impossibilitata a difendersi, spostata arbitrariamente dalle istituzioni in una struttura e indebitamente sottratta all'affetto della famiglia, come spiega il direttore della struttura, senza che vi sia un decreto che preveda l'allontanamento della figlia dalla sua mamma. Adesso, l'augurio è che qualcuno spieghi a Christine e alla sorella di Regina, sulla base di quale diritto e provvedimento, una donna di 82 anni sia stata isolata per tre mesi.(ji.mi.)

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