Rifiuti, è scoppiata la rivolta: «Vogliamo il porta a porta» 

I gruppi di acquisto solidale lanciano una petizione Chiesta anche la rimozione delle campane dalle strade


di Sara Martinello


MERANO. La raccolta dei rifiuti crea non pochi grattacapi ai meranesi, tra il malcontento per via della “creatività” con cui alcuni affrontano la differenziata e i dubbi che ancora assalgono i più sulla natura dei materiali da buttare. Così, per venire incontro ai cittadini l’Azienda dei servizi municipalizzati - che ha puntato sull’espansione della raccolta con i press container - si è attivata con varie iniziative: si va dall’introduzione della raccolta della plastica, alla possibilità di conferire plastica e umido anche la domenica. E per corroborare il senso civico dei più giovani, l’amministrazione ha indetto concorsi per ragazzi e campagne per bambini.

In tutto questo, una parte della popolazione vorrebbe un drastico cambiamento di rotta sulla gestione dei rifiuti. È partita ieri e continuerà oggi la petizione con raccolta firme promossa dai Gruppi di acquisto solidale Gaslein e Gaslampe perché gli operatori passino porta a porta a ritirare i rifiuti già separati in ambito domestico e perché siano quindi rimossi dalle strade cassonetti e campane, con un ampliamento delle categorie merceologiche - per esempio, la differenziazione degli imballaggi di plastica. Già 280 meranesi hanno accolto l’appello lanciato dai Gas, e pare che il numero crescerà ancora.

Da piazza del Grano, dove la raccolta firme andrà avanti anche oggi pomeriggio, Sonia Milanese di Gaslein spiega la richiesta: «A Merano il discorso sui rifiuti si basa ancora su un programma redatto 30 anni fa con qualche modifica di legge apportata nel tempo. Abbiamo ottenuto la raccolta del tetrapak a Lana e orari più flessibili per la raccolta dell’umido, ma la strada è ancora lunga». Qualcuno, questa strada, già la percorre - e non si tratta di città di ridotte dimensioni, bensì di Milano, di alcune zone di Roma, di Los Angeles, di Venezia. «La quota di materiali riciclati a Merano è del 55%, dieci punti al di sotto del livello minimo richiesto a livello nazionale. Il ritiro porta a porta potrebbe essere regolato da un piano settimanale dettato dall’Asm e faciliterebbe la differenziazione da parte dei cittadini, con vantaggi anche per le persone con mobilità ridotta - prosegue Milanese -. Il Comune potrebbe guadagnare sull’energia prodotta con la biomassa e sui materiali raccolti e di conseguenza abbassare le tariffe ai cittadini. Allo stesso tempo risparmierebbe sul conferimento all’inceneritore. Lo slogan “Chi più produce, più paga” dovrebbe essere sostituito con “Chi più inquina, più paga”. Si dovrebbe parlare di beni invece che di rifiuti, guardare alla raccolta come a un circolo. Inoltre, togliere le campane dalla strada significherebbe parcheggi in più (altra fonte di guadagno per il Comune!) e arginerebbe finalmente l’ammasso di immondizie nelle isole ecologiche».













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