Risse in centro, identificati due giovani 

Violenza. Il primo episodio tra via delle Corse e via Mainardo: un minorenne si è rifiutato di indossare la mascherina e ha spintonato un agente Il secondo si è verificato sotto i portici ed è stato ripreso con uno smartphone. Protagonista una banda di balordi. Un vigile è stato portato in ospedale



Merano. Due episodi di violenza nella stessa giornata, entrambi in pieno centro, entrambi in carico a giovanissimi. Non sono passati inosservati: uno si è verificato intorno alle 9 di mattina, tra via delle Corse e via Mainardo, l’altro invece poco dopo le 18, sotto i portici, con tanto di video girato da ignoti che negli ultimi due giorni è rimbalzato su Whatsapp, di chat in chat. Nei due diversi momenti sono stati aggrediti due agenti della polizia locale, uno spintonato con forza, l’altro colpito alla testa con un pugno. Non sono mancate le minacce, per le quali con tutta probabilità ora il comando potrebbe valutare eventuali denunce da aggiungere alle sanzioni per il mancato rispetto delle norme anticontagio.

Via delle Corse e via Mainardo.

Il primo episodio ha visto coinvolto un ragazzo quasi maggiorenne e già noto alle forze dell’ordine. Lunedì mattina camminava in via delle Corse quando un agente della polizia locale ci si è imbattuto. Il giovane, in plausibile stato di alterazione, non indossava la mascherina, ma all’invito dell’agente a mettersela ha opposto un netto rifiuto. Il vigile ha insistito, quindi, affrettandosi verso via Mainardo, il giovane è entrato in un bar nella speranza che l’altro desistesse. Così però non è stato. Il ragazzo ha dato in escandescenze, spintonando l’agente e gridando. Una volta intervenuti i rinforzi, il giovane è stato portato al comando di via Portici. Sanzionato per il mancato uso della mascherina, potrebbe essere denunciato in Procura per resistenza, lesioni e minacce.

Sotto i portici.

Tolti i meranesi che la sera se ne stanno a casa al riparo dal coronavirus e dal freddo, tolti i turisti, la sera le strade possono essere sottratte a chi ci cammina di giorno. E diventare terreno di scorribande. La testimonianza è raccolta in un video girato da ignoti con uno smartphone e poi diffuso via Whatsapp: una dozzina di giovani intorno ai vent’anni d’età si azzuffano con la polizia locale proprio sotto il municipio, all’incrocio tra i portici e via Galilei.

Sono le 18.30 quando passanti allertano il comando: dicono che due ragazzi si stanno azzuffando. Gli agenti scendono, ne intervengono anche due in borghese (ma col tesserino al collo) che stanno girando per il centro cittadino nell’ambito di un servizio antidroga. Cercano di separare i due contendenti. Il video girato e diffuso da qualcuno che ha assistito alla scena comincia con le grida di un ragazzo: «È ubriaco! È ubriaco!». Lo ripeterà più volte nel corso del filmato. Si riferisce a un coetaneo riverso a terra, quasi immobile, rannicchiato. Forse pensa che così gli agenti lasceranno proseguire il gruppo verso casa o verso l’ospedale. In realtà attira su di sé tutte le attenzioni. C’è aggressività, in sottofondo voci rabbiose. Quasi nessuno indossa la mascherina, assente il metro di distanza. Saranno elevate le sanzioni previste in materia di violazione delle norme Covid. Un agente viene colpito alla testa con un pugno: per lui la prognosi sarà di tre giorni. Del ragazzo rantolante a terra, issato in piedi dagli amici, si occupa il medico d’urgenza, sopraggiunto sul posto per verificare le sue condizioni. Il video si arresta nell’androne del municipio, quando gli agenti riescono a portare nei loro uffici il principale responsabile dell’evento. Dalla strada, però, si continuano a sentire le urla del ragazzo all’interno del comando, dove un po’ più tardi la polizia locale riuscirà a calmarlo.

Rischio più elevato.

Quel che rimane ai meranesi che hanno visto il video è una sensazione di impotenza di fronte a tanta aggressività. Basta così poco a scatenare atteggiamenti violenti e a ritrovarsi in balia di una banda di ventenni? Perché quel ragazzo era rannicchiato a terra? Che cosa offre la città ai più giovani? Di una sola cosa è certo il comandante Fabrizio Piras: quello della polizia locale non è più il lavoro di una volta. «È una professione che dal punto di vista di chi la svolge, degli operatori di polizia, sta conoscendo profili di rischio crescenti», commenta.













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