Ruba da «Sissi», lo blocca il personale  

Un 51enne italiano ha arraffato il portafoglio dello chef Fenoglio. Il malvivente è stato portato in caserma e rilasciato 


di Jimmy Milanese


MERANO. «Lavorare in queste condizioni è davvero deprimente». A raccontarlo è lo chef stellato Andrea Fenoglio, titolare del ristorante «Sissi» e ieri vittima di un furto, per fortuna, non andato a buon fine.

«Eravamo nel pieno del nostro servizio all’ora di pranzo, in una domenica con la sala piena di persone – spiega Fenoglio – quando ho visto un uomo nascosto nel guardaroba, mi sono avvicinato e lo ho sorpreso con la mia borsa in mano».

Quello che a prima vista sembrava essere un semplice tentativo di furto, per l'unico chef meranese che può vantare una stella Michelin e ben quattro cappelli nella guida Gault Millau, invece, è diventata un’esperienza di quelle che fanno letteralmente perdere la fiducia nella giustizia.

«Assieme a miei due collaboratori abbiamo fermato l'uomo invitandolo ad aspettare i carabinieri della compagnia di Merano. I militari dell’Arma, una volta sul posto, hanno trovato il mio portafoglio nella tasca di questa persona».

Si tratta, per la cronaca, di un 51enne cittadino italiano senza fissa dimora.

È a questo punto che il racconto dello Chef – che da ormai venti anni propone a Merano la sperimentazione gastronomica con ottimi riscontri – si fa decisamente più cupo.

«Mi è stato detto di terminare il lavoro e di presentarmi in caserma per sporgere regolare denuncia – spiega Fenoglio - come ho fatto solo un paio di ore dopo avere subito il furto, ma con mio stupore – aggiunge lo chef – arrivato nella stazione dei carabinieri mi è stato detto che l'uomo era a piede libero in quanto l'entità del furto tentato, circa dodici euro, era lieve e non prevedeva l'arresto».

Infatti, spiegano i carabinieri, l'uomo, un cinquantenne italiano, è stato denunciato per tentato furto di lieve entità, ma contestualmente rilasciato.

Nel corso della stessa giornata, lo stesso avrebbe aggredito - perlomeno verbalmente - una signora che per una coincidenza fortuita si trovava dai carabinieri nello stesso momento nel quale il titolare del ristorante «Sissi» stava verbalizzando la sua denuncia di tentato furto.

«Così non può funzionare – spiega Fenoglio – perché a me hanno insegnato l'educazione e il suo rispetto, ma in una società incapace di porre rimedio a queste situazioni e che è cambiata così tanto, noi condanniamo i nostri figli a vivere in un contesto tutt’altro che ideale».

Parla di una sensazione di impunità, lo chef Fenoglio, che ricorda anche come nel corso dello scorso anno sono stati ben cinque i tentativi di scasso subiti nel suo ristorante, per fortuna, anche quelli, tutti senza conseguenze negative, se non la scocciatura di dovere sistematicamente riparare i danni subiti. «Certo, nel prossimi giorni dovrò recarmi nuovamente dalle forze dell'ordine e rivedrò quella persona, libera di fare ancora ciò che vuole ma, ripeto, lavorare in queste condizioni non mi piace per nulla».

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