Rumore e smog In via Piave sale il malcontento

Merano. «Dopo tante promesse, poco o nulla è stato fatto». A contattare la stampa è Georg Hofer, residente nella zona di via Piave, che in una lunga lettera descrive una situazione che non gli sembra...



Merano. «Dopo tante promesse, poco o nulla è stato fatto». A contattare la stampa è Georg Hofer, residente nella zona di via Piave, che in una lunga lettera descrive una situazione che non gli sembra più tollerabile.

«A parte i lavori stradali fatti in orario notturno, arrecando disturbo ai residenti – prosegue la missiva – ora via Piave può essere percorsa con maggiore velocità, sebbene il limite sia fissato a 40 chilometri orari. E non si vedono forze dell’ordine a fare gli opportuni controlli. Con l’arrivo dell’estate poi si è intensificato il traffico motociclistico, con gran rumore pure di motociclette di piccola cilindrata truccate con tubi di scappamento non originali che producono un gran frastuono e che essendo a due tempi aumentano l’inquinamento. Perché non fermarle e obbligare i proprietari ai controlli dei loro mezzi?».

L’autore della lettera passa quindi a descrivere la situazione del vicolo accanto all’ingresso del discount, reclamando una maggiore azione di vigilanza. «I lampioni sono stati sostituiti e il cartello sulla destra è stato rimosso, ma gli alti arbusti impediscono di avere una buona visuale a chi esca dal vicolo. Molti ciclisti pedalano sul marciapiede antistante, nella direzione dal campeggio al distributore, e a volte si verificano situazioni pericolose, visto che difficilmente un agente della polizia locale può essere notato. Forse non è noto che andare in bici sui marciapiedi è vietato. E vedo troppi ciclisti sprovvisti di luce anteriore e luce posteriore, pure col buio. Forse a Merano si è troppo tolleranti, finché non succede qualcosa. Di chi è la responsabilità, se le autorità restano inerti? Capisco, è meglio starsene nella frescura dell’ufficio che fare controlli sulle strade. L’impressione è che ci si svegli solo quando nasce una polemica, o quando ormai è troppo tardi».

Il residente insiste sulla velocità di automobili e furgoni: «Nel tratto in questione ci sono tre attraversamenti pedonali pericolosi, perché purtroppo la gente guida a velocità troppo elevata. E si possono vedere automobilisti distratti dai loro cellulari, ma finché non si eserciterà un’opportuna azione di vigilanza probabilmente la situazione peggiorerà sempre di più. Ricordo l’adagio: “Prevenire è meglio che curare”».

«Noi abitanti di via Piave – conclude – abbiamo il diritto di dormire in pace, di attraversare la strada in sicurezza e di non essere esposti a un sovraccarico di inquinamento ambientale e acustico. Il Comune potrebbe impiegare gli agenti recentemente aggiuntisi al corpo della polizia locale ad esempio per fare controlli, rifornendo tra l’altro le casse comunali. Come si diceva a suo tempo, qui non ci verrà a vivere mai nessuno di “importante”, e noi residenti resteremo in una posizione di svantaggio. È stato respinto pure il divieto di circolazione delle moto dalle 22 alle 6, sebbene invece non sia così, per esempio, in corso Libertà. Penso che noi tutti, qui, potremmo vivere con maggiore sicurezza se si mettesse un freno alla violazione del limite di velocità e se si impedisse la circolazione delle moto rumorose».













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