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Saccheggiati i container per la raccolta degli abiti usati

In via Marlengo il copione si ripete quasi tutti i fine settimana: le aperture anti-intrusione vengono forzate per arraffare alcuni vestiti, gli altri vengono abbandonati in strada


Jimmy Milanese


MERANO. Più di tante parole, è l'immagine restituita dalla foto a parlare in modo più che chiaro. La scena immortala allo stesso tempo una cornice di degrado e fotografa le nuove povertà. Che coinvolgono fasce diverse della nostra società: persone emarginate, non solo straniere.

Ci sono anche italiani, altoatesini. Vite borderline, fra disperazione e necessità. Cercano vestiti. Depredano i cassonetti.

Campane spostate.

La scena di mucchi di indumenti riversati sul marciapiede, davanti ai container, è sempre la stessa, ogni weekend, per gli abitanti di via Marlengo, nonostante la campana per la raccolta degli abiti sia stata recentemente spostata dal mini centro di riciclaggio a qualche metro di distanza dallo stesso.Una decisione che, tra l'altro, avrebbe dovuto contribuire a scongiurare la forzatura del sistema anti intrusione, proprio perché in quella posizione i container risulterebbero ora molto più visibili.

Nulla di quanto sperato, nonostante le circa 50 campane presenti sul territorio comunale vennero perfino sostituite nel 2019 con modelli di nuova generazione più difficili da aprire che alla prova dei fatti non riescono comunque a scongiurare la loro manomissione.

Aperture forzate.

Lo "spettacolo", ieri mattina, era quello di una campana per la raccolta di indumenti usati praticamente svuotata completamente con vestiti abbandonati tutt'attorno, oltre alla presenza di una serie di piccoli mobili evidentemente conferiti illegalmente da ignoti, sempre nel corso del fine settimana. Gli abitanti della zona non hanno dubbi sulle responsabilità: «Sono le stesse persone che per procacciarsi vestiti ciclicamente forzano il sistema e svuotano le nuove campane. Un vestito se lo prendono, cento li lasciano sull'asfalto», sintetizza un residente.

Nessun cambio di rotta.

Come detto, già nel 2019 Asm aveva rimosso i vecchi cassonetti, parlando però di un servizio ingestibile al punto da dover rimuovere alcuni bidoni nelle zone più sensibili e meno controllabili.Quindi, col recepimento della normativa europea che equipara gli indumenti usati ai rifiuti domestici, Asm aveva indetto un bando pubblico al fine di reperire un privato che volesse gestire il servizio. Secondo la normativa, essendo la raccolta di indumenti usati una attività a carattere lucrativo, Caritas aveva rinunciato e alla fine il bando di gara venne vinto dalla società Mebocoop. Ma la situazione oggi evidentemente è ritornata ad essere quella di anni fa, con i soliti noti a rubare un paio di vestiti usati e rovesciare il resto degli indumenti sui marciapiedi, in questo caso in via Marlengo.

Il quadro.

Per quanto accade con frequenza in via Marlengo, chi abita in zona ha idee chiare. Qui la situazione è più grave rispetto ad altri punti di raccolta, ma non è un fenomeno isolato. E che denota come la povertà sia ben più prossima di quanto si possa pensare.













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