Scoppia la guerra dei nomi «Vie, Rösch fa di testa sua» 

Toponomastica. La Civica attacca il sindaco per l’imposizione di una piazza per Kafka «Nulla contro la scelta dello scrittore, ma si continuano a scavalcare le regole e il consiglio»


Simone Facchini


Merano. Le questioni di toponomastica e odonomastica toccano sempre corde sensibili a queste latitudini. E sarebbe bene trattarle con l’adeguata cautela, o per lo meno cercando la massima condivisione. «Ma il sindaco Rösch evidentemente la pensa in modo diverso», tuona Andrea Casolari, segretario della Civica per Merano. «Proprio lui, paladino della convivenza e della trasparenza, ancora una volta impone un nome deciso dalla sua giunta senza consultare nessuno. Tanto meno il consiglio comunale, ancora una volta esautorato».

A fare infuriare Casolari, è l’annuncio di voler intitolare a Franz Kafka una piazzetta. Quella all’incrocio fra via Maia, via Vigneti e via Brenner, adiacente alla casa dove lo scrittore trascorse il suo periodo di soggiorno meranese. «Sia chiaro: nulla contro la scelta di Kafka e la volontà di rendere omaggio a una personalità del suo calibro che ha legato il suo nome a Merano. Ma anche questa volta - spiega l’esponente della Civica - il sindaco e la sua squadra hanno agito per conto proprio, come se il consiglio comunale non esistesse. Eppure è previsto che in questi casi le decisioni debbano passare per l’aula. Fosse un caso isolato, potremmo pensare a una “distrazione”. Ma si tratta di palese recidività. E non è accettabile. La stessa forzatura era stata fatta per il passaggio Gilf-Lazago intitolato a Margarete Maultasch e per la passerella Tappeiner che collega le passeggiate d’Estate e d’Inverno. Nomi disposti autonomamente dalla giunta, con tanto di cartelli applicati sul luogo, ben prima di passare per il consiglio. Come Civica avevamo denunciato il fatto, Rösch si era cosparso il capo di cenere promettendo di non ripetere l’errore. Poche settimane e ci ricasca». Il riferimento è alla conferenza stampa con la quale il sindaco, assieme ai fautori del progetto, ha annunciato le diverse iniziative per celebrare, nel 2020, i cent’anni del soggiorno di Kafka al Grand Hotel Emma e a Villa Ottoburg. Fra le iniziative, l’intitolazione dello slargo proprio di fronte a Villa Ottoburg all’autore de “Il processo”. «Il sindaco predica bene e razzola male. Dice di voler coinvolgere e di essere trasparente, poi fa di testa sua. Aveva anche detto di voler istituire una commissione per occuparsi della denominazione dei luoghi cittadini: bell’idea, ma si va verso fine legislatura e di questa commissione non c’è traccia».

Calza l’esempio del parco a rione Marlengo. Da almeno un anno e mezzo il comitato sollecita un’intitolazione. Sono anche stati proposti tre nomi: Giuseppina dal Ciondolo Bucci, stimata pediatra, Giancarlo Micheli, già sindaco e caposezione del gruppo alpini, e Guido Bortolotti, “padre edilizio” del quartiere. «Se è per questo – aggiunge Casolari – aspetta una denominazione pure il parco in via Wolf. Personalmente, reputo che meriti una dedica la dottoressa Bucci, donna che tanto ha dato ai bambini meranesi e che è ricordata con grande affetto».













Altre notizie

Attualità