Sinigo, pioggia di ricorsi contro il Piano di recupero 

Respinte dalla giunta larga parte delle osservazioni dei cittadini su Borgo Vittoria Salvi i ricoveri agricoli i cui proprietari hanno ritrovato vecchie autorizzazioni



MERANO. Servono ventitré pagine fitte fitte di riferimenti normativi urbanistici alla giunta del sindaco Paul Rösch per respingere gran parte delle osservazioni presentate dai cittadini di Sinigo e quindi per riapprovare il piano di recupero di piazza Vittorio Veneto a Sinigo e degli edifici che la circondano.

Insomma, altro che condivisione! Un fardello di ricorsi che ora rischia anche di condizionare la progettazione della nuova piazza Vittorio Veneto, che il Comune vorrebbe attuare in forma partecipativa.

Gli abitanti di Sinigo, tastiera del computer alla mano, hanno contestato diverse delle nuove regole che il piano di recupero dell'architetto Giorgio Marchi introduce per il cuore di Sinigo. In alcuni casi la giunta è costretta a fare marcia indietro contro la decisione di eliminare alcune baracche che si trovano alle spalle degli edifici che circondano la piazza, ricoveri agricoli che erano stati autorizzati dai sindaci e dagli assessori in carica alla fine degli anni Cinquanta e che per loro fortuna i cittadini sono riusciti a riprodurre sessant'anni dopo.

In altri casi Rösch e la sua giunta hanno risposto picche alle osservazioni. Tra le contestazioni respinte, fra le altre, anche l'esigenza di un maggior numero di parcheggi (osservazione avanzata pure dalla proprietà della farmacia di Sinigo) che il piano di recupero cancella dalla piazza.

Anche la proposta del comitato di quartiere di istituire due nuovi parcheggi esterni alla piazza e il divieto di sosta per mezzi di massa complessiva superiore a 2,5 tonnellate viene respinta.

Alcuni dei ricorrenti contro il piano di recupero si sono inoltre chiesti il motivo per cui la chiesa e la casa parrocchiale, che pur si affacciano sulla piazza come le loro case, non siano state inserite nel piano di recupero.

Altri hanno domandato senza successo che la fascia della piazza tra gli alberi e gli edifici fosse mantenuta libera dal traffico con i pochi posti auto previsti più al centro della piazza. Altra richiesta, sul fatto che il titolare del chiosco possa continuare a lavorare in piazza.

Ora i ricorrenti hanno sessanta giorni per valutare se accettare le nuove regole del piano di recupero o presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale.

Nel frattempo, l’amministrazione ha dato disponibilità in una serie di date (si veda box sotto al titolo) per discutere singolarmente le osservazioni presentate.(rog)













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