Sinigo, una casa di riposo al posto della scuola 

La costruzione del nuovo istituto apre scenari sul futuro della “Giovanni XXIII” Il comitato di quartiere propone di dedicare buona parte dell’edificio agli anziani


di Giuseppe Rossi


MERANO. Per la prima volta il futuro della scuola elementare Giovanni XXIII, liberata da insegnanti e alunni una volta aperto il nuovo complesso scolastico di via Piedimonte, viene messo nero su bianco. A farsi carico della prima proposta concreta, riassunta in uno studio di fattibilità, è il comitato di quartiere di Sinigo presieduto da Luca Ciprian. Obiettivo è quello di mantenere l'edificio in mano pubblica, realizzando al posto delle classi una casa di riposo per circa trenta ospiti con ambulatori medici e con mensa e refettorio al piano terra. Uno studio che non è affatto visto di malocchio dall'amministrazione comunale, anche se tutti sono consci che un progetto di questo genere dovrà per forza di cose essere gestito dal prossimo sindaco. Unica voce a lasciare perplessi dello studio redatto dal comitato di quartiere è la spesa necessaria per arrivare alla conversione da scuola a struttura di assistenza agli anziani. L'ipotesi di spendere 528 mila euro per i soli costi di costruzione appare lontana dalla realtà e da tutte quelle normative che una casa di riposo porta con se. L'impegno del comitato però è indubbio e lodevole ed a breve sarà consegnato in Comune per un esame più approfondito.

Il progetto. L'attuale scuola sviluppa 1.600 metri cubi di volume e dispone di una piano seminterrato e due piani fuori terra oltre alla grande palestra, che non viene toccata dallo studio e che dovrà continuare anche in futuro a servire associazioni sportive, ricreative di Sinigo ma anche per la pratica della fisioterapia e della ginnastica degli ospiti della casa di riposo. La proposta del comitato prevede, mantenendo quasi inalterati i volumi delle stanze di realizzare nel seminterrato due ambulatori, la mensa e il refettorio oltre all'appartamento del custode che in futuro potrebbe essere messo a disposizione del personale. Al primo piano al posto delle quattro classi, dell'area bidelli e dell'aula magna potrebbero essere ricavate sei camere doppie, un locale di servizio e un ufficio. Al piano superiore al posto delle cinque classi esistenti e delle due sale insegnanti potrebbero trovare posto sette camere doppie e un locale di servizio. Ogni stanza viene prevista con un piccolo balcone esterno.

L'idea del comitato di quartiere è quella di trattenere a Sinigo gli anziani che hanno trascorso la gran parte della loro vita nella frazione, evitando così di snaturare la loro ultima parte della vita, inserendo al piano interrato oltre alla mensa gli gli ospiti anche un refettorio sociale per le persone meno abbienti della frazione.

Permuta tramontata. Fino a un anno fa il futuro della scuola elementare Giovanni XXIII era stata legata a una possibile permuta con la fondazione San Nicolò, per ottenere in cambio il grande parco e la vecchia sede di via Verdi, dove realizzare a spese del Comune nuove sezioni di scuola materna. La fondazione San Nicolò aveva dimostrato interesse per cercare di realizzare un progetto di assistenza alle persone autistiche, poi tramontato o rinviato a causa dello scarso interesse dimostrato in Provincia. La scuola, in attesa dell'apertura del cantiere in via Piedimonte, della conclusione del complesso scolastico plurilingue e del trasloco di docenti e alunni, non ha un progetto futuro alternativo.

Dubbi. A giocare contro, le dimensioni della casa di riposo prevista dallo studio di fattibilità del comitato di quartiere: trenta posti letto sono lontani dallo standard minimo di quaranta, che la Provincia ha deliberato alcuni anni fa.

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