Solland, nuovi poteri ad Eco Center

Merano. La Provincia pare pronta a togliere a Memc il coordinamento delle operazioni di svuotamento dai silani contenuti all’interno degli impianti Solland. I “vicini di casa” del polo industriale...



Merano. La Provincia pare pronta a togliere a Memc il coordinamento delle operazioni di svuotamento dai silani contenuti all’interno degli impianti Solland. I “vicini di casa” del polo industriale sin dall’inizio della vicenda hanno avuto il compito di gestire e sorvegliare le procedure, su incarico della Provincia che avrebbe già una bozza di ordinanza con cui sollevare dall’incarico la Memc per affidarlo alla Eco Center, la società di proprietà pubblica (quote suddivise fra Provincia, Comprensori e Comuni) che è anche datore di lavoro i tecnici e operai ex Solland. Quelli attualmente in sciopero.

La battaglia in atto attorno alla fabbrica di Sinigo ieri ha vissuto un capitolo anche in consiglio provinciale, dove Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia) durante il question time ha chiesto chiarimenti sul comportamento della Provincia. Assente il governatore Arno Kompatscher, ha risposto l’assessore Arnold Schuler che ha sottolineato «che non c’è nulla da giustificare, perché dati e fatti parlano chiaro. Per molto tempo - ha detto Schuler - c’è stata la possibilità per tutti gli operatori interessati di partecipare a sette aste, tutte andate a vuoto. Poi si è deciso di fare l’ottava asta che prevedeva la bonifica dell’areale, con trattative in parallelo e l’incontro, in agosto, con un’azienda cinese: si tratta del primo produttore mondiale di pannelli fotovoltaici. Sono stati calcolati tutti i dettagli, anche il trattamento di fine rapporto dei dipendenti, ma dopo una settimana la società ha dato risposta negativa».

Risponde Urzì: «Il fatto che siano rimaste senza giustificazioni le dichiarazioni del presidente della Provincia, lette dagli operai in sciopero come una chiara intimidazione, fanno intendere che in Alto Adige non esiste più il diritto di sciopero». Il consigliere ha ricordato come «i lavoratori con questo atto estremo, che comunque garantiva la più ampia sicurezza degli impianti di Sinigo, volevano richiamare le istituzioni sull’ultima possibilità di verificare se ci fosse una strada per salvare il sito industriale e quindi il loro posto di lavoro».

Domani un’altra aula si occuperà del caso Solland: alle 18.45 si terrà infatti un consiglio comunale straordinario.













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