Solland, operai compatti  E la cisterna non entra 

Tensione a Sinigo. Autobotte inviata per lo svuotamento dei silani: i cancelli sono rimasti chiusi La Rsa: «Abbiamo vigilato affinché lo sciopero fosse rispettato». La Uil: atteggiamenti intimidatori


Simone Facchini


Merano. È arrivata al mattino poco prima delle 10 in via Nazionale a Sinigo. Ma il cancello di accesso alla Solland Silicon, per l’autocisterna inviata per essere riempita dei silani presenti nell’impianto, non si è aperto. Sotto lo sguardo dei lavoratori in sciopero e delle forze dell’ordine, dopo quattro ore di sosta sul piazzale esterno il mezzo ha fatto manovra e si è allontanato. Vuoto. Mentre all’interno della fabbrica erano ancora in atto confronti fra vertici di Eco Center e Memc alla presenza dei responsabili della pubblica sicurezza.

Tensione.

Un’altra giornata di scintille dal tizzone che brucia a sinigo. i lavoratori, sostenuti dalla uil, rivendicano il loro diritto a incrociare le braccia. «noi abbiamo vigilato affinché lo sciopero fosse rispettato. se qualcun altro, per esempio di eco center, vuole aprire il cancello, se ne prende la responsabilità». raffaele falasca, delegato della rappresentanza sindacale aziendale uiltec, tiene la barra a dritta. «noi lavoratori siamo compatti».

Eco center è il datore di lavoro dei tecnici e degli operai ormai ex solland. le operazioni di svuotamento dei silani sono coordinate dalla memc, i “vicini di casa”. malgrado la comunicazione ufficiale dello sciopero, spedita lunedì, con la quale i lavoratori annunciavano di astenersi dal movimentare le sostanze pericolose e dallo svuotare l’impianto garantendo a ogni modo la sicurezza, ieri mattina l’autobotte si è presentata all’ingresso. provocando nuove tensioni.

Pressing.

Con lo sciopero, i lavoratori premono sul governatore arno kompatscher per ottenere un incontro. dal presidente della giunta esigono sapere per quale motivo le mosse della provincia abbiano remato nella direzione di dismettere e smantellare la fabbrica, senza tener conto delle offerte di chi si è fatto avanti per far ripartire la produzione. il riferimento è alla recente manifestazione d’interesse di un gruppo di singapore (mb solar pte ltd) che fra l’altro avrebbe messo sul piatto 5 milioni di euro, quasi il triplo rispetto alla somma (1,75 milioni) con cui la al-invest di auer e ladurner si è aggiudicata l’asta.

Carte bollate.

Kompatscher ha poi gettato ulteriore benzina sul fuoco. dice che la sua ordinanza di svuotamento sarebbe conseguente alla decisione del tribunale fallimentare. ed evocando la tossicità delle sostanze in questione ha messo in dubbio il diritto dei lavoratori di scioperare in questa circostanza e parlato di possibili conseguenze legali.

Nel fascicolo delle carte bollate nei giorni scorsi si è intanto inserita la presentazione del ricorso della fri-el hydro power della famiglia gostner, la cui offerta (da 2,5 milioni, ma non per riprendere la produzione in loco) era stata ritenuta inammissibile dalla giudice per “assenza dei requisiti di legge”, parimenti a quella del gruppo singaporiano.

Le richieste dei lavoratori.

Oltre all’incontro con kompatscher, i lavoratori rivendicano la riapertura di un tavolo tecnico al mise, fronte sul quale si sta spendendo il m5s. oggi nuova puntata: per questa mattina è prevista una conferenza stampa della uil a bolzano che minaccia tempesta già nell'annuncio: «daremo conto di quali sono i diritti dei lavoratori, discendenti dalla costituzione, e quali i limiti della provincia. il comportamento del presidente della provincia travalica i propri poteri e legittima il comportamento intimidatorio, tenuto dalla eco center solland, contro i lavoratori».

Domande.

Altre risposte dovranno affiorare dall’interrogazione presentata da Alessandro Urzì: «Perché la Provincia – si chiede il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore – ha volutamente ignorato che vi erano delle offerte giunte alla curatela fallimentare che avrebbero permesso la ripartenza dell’attività industriale nel sito di Sinigo, con il mantenimento, e forse l’incremento, dei posti di lavoro? Offerte che prendevano inconsiderazione importi ben superiori a quelli con cui la ex Solland è stata aggiudicata al team di imprese che dovranno provvedere alla bonifica dei terreni su cui sorgono ora i capannoni industriali. L’accoglimento di un’offerta di importo maggiore andrebbe inoltre a beneficio anche di tutti i creditori del Fallimento Solland che potrebbero ottenere migliori condizioni nella vertenza in atto».

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