Sprar, trovati gli appartamenti per 50 profughi 

Nel Burgraviato hanno aderito praticamente tutti i Comuni A pieno regime la quota salirà a 106 richiedenti asilo


di Simone Facchini


MERANO. Il Burgraviato è pronto a fare il suo compito in tema di accoglienza. In nove diversi Comuni sono stati individuati undici appartamenti di diversa metratura che andranno molto presto a ospitare cinquanta richiedenti asilo nell’ambito del programma Sprar. Quota destinata a salire a 106 quando la gestione raggiungerà il pieno regime.

Massima adesione. «Praticamente tutti i Comuni del Burgraviato hanno aderito allo Sprar» afferma Florian Prinoth, responsabile dei servizi sociali della comunità comprensoriale alla quale è stato delegato l’incarico di gestire, per conto della Municipalità, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. «Alla fine dello scorso agosto abbiamo ricevuto le deleghe dei consigli comunali e abbiamo comunicato l’adesione al sistema entro il termine designato dallo Stato, il 30 settembre. All’appello mancavano solo Proves, che ha dato il via libera in ottobre e che quindi sarà integrato con la prossima scadenza, e Senale-San Felice dove l’amministrazione ne sta discutendo e pare intenzionata a partecipare. Ho trovato una sincero senso di solidarietà nelle diverse tappe di presentazione del progetto. Sono rimasti fuori solo Lana, Rifiano e Tesimo, ossia le località che stanno facendo la loro parte ospitando i Cas, i Centri di accoglienza straordinaria. Merano ne ha due ma è stato comunque capofila nello Sprar». Lo ha fatto anche contando sulla “clausola di salvaguardia” che rende esenti dall’attivazione di “ulteriori forme di accoglienza” quei Comuni che appartengono alla rete Sprar o che hanno manifestato la volontà di aderirvi. Anche se, sul piano politico, in tanti sostengono che queste clausole salteranno quando l’emergenza raggiungerà nuovi picchi.

Undici appartamenti. In questi giorni si stanno ponendo le firme sui contratti di affitto delle abitazioni dove risiederanno i profughi. Tre si trovano a Merano, le altre a Lagundo, San Leonardo, San Martino, Caines, Parcines, Naturno, Ultimo e Verano. Unità abitative di dimensioni contenute, da 2 a 5 abitanti, in sintonia con il progetto Sprar che vuole evitare concentrazioni eccessive a favore di una più rapida e profonda integrazione.

Il progetto d’accoglienza presentato dal Burgraviato è stato approvato il 28 dicembre. Per partire manca la comunicazione ufficiale del Ministero dell’interno, attesa in tempi molto brevi. «Contiamo di reperire gli appartamenti mancanti e di raggiungere la quota a noi assegnata entro l’anno» prosegue Prinoth. Nei mesi scorsi alcuni sindaci avevano palesato la difficoltà incontrate nel reperire alloggi: «È un problema effettivo, soprattutto perché le rette che possiamo garantire sono inferiori ai prezzi di mercato. Ma stiamo trovando soluzioni anche nei piccoli paesi ad alta vocazione turistica, come Tirolo e Scena».

Personale e costi. Parallelamente alla stipula dei contratti di locazione la comunità comprensoriale sta procedendo all’assunzione del personale che dovrà seguire il progetto, fuori pianta organica e con contratto a termine (il programma è a gittata triennale). «Iniziamo con quattro operatori più una coordinatrice part-time. A pieno regime i collaboratori – precisa il dirigente della comunità comprensoriale - diverranno in tutto sei, fra i quali un assistente sociale. Si occuperanno in prima battuta di accompagnamento abitativo, vale a dire l’ingresso nella nuova casa con tutto ciò che comporta per diventare autonomi. Gli ospiti dovranno provvedere alle diverse faccende domestiche, cucinare e smaltire correttamente i rifiuti, non ultimo avere rapporti di buon vicinato. Varie associazioni del territorio hanno dato disponibilità a dare il contributo al processo di integrazione. Ai profughi, poi, dovranno essere fornite le basi per acquisire opportunità occupazionali. Seguiranno corsi di lingua italiana e tedesca, corsi di formazione e tirocini. Diversi incarichi saranno esternalizzati. Il costo del proogramma è di 789 mila euro annui: per il 95% è finanziato dallo Stato, solo la quota residua sarà in carico ai Comuni».

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