Sulla Solland le mani di Gostner 

Il fallimento della fabbrica di Sinigo. Nell’assegnazione dello stabilimento e dell’areale irrompe l’offerta da 2,5 milioni del gruppo Fri-El La famiglia fa parte della cordata che ha rilevato le quote dell’aeroporto. Nell’asta il complesso era stato assegnato al binomio Auer Ladurner  


Simone Facchini


Merano. Altro che telenovela, la trama assume i contorni del kolossal. Un nuovo colpo di scena scombussola il copione nella vicenda della Solland Silicon: sul tavolo della giudice fallimentare Francesca Bortolotti è atterrata una nuova offerta che riapre i giochi. A proporla è la Fri-El, gruppo dei fratelli Gostner fra i quali figura Josef, l’amministratore delegato dell’Abd holding srl, che solo pochi giorni fa ha sottoscritto il contratto d’acquisto del 100 per cento delle quote della Provincia nella società di gestione dell'aeroporto di Bolzano. È di 2,5 milioni di euro la somma messa sul piatto da Gostner, a fronte dei 1,75 milioni con cui l’Al Invest srl - facente capo ad Andreas Auer, amministratore della Erdbau, e a Lukas Ladurner di Ladurner Ambiente spa - si era aggiudicata l’asta per l’assegnazione dell’areale e dello stabilimento il 10 settembre scorso dopo un’estenuante sfida al rialzo con una società veronese.

Nuova asta.

E adesso si prefigura una nuova asta. Sarà da vedere se il binomio Auer-Ladurner avrà in serbo una contromossa che, dato lo svolgimento dell’intera storia, è tutt’altro che escluso. «Abbiamo presentato l’offerta alla giudice poco prima della scadenza dei termini previsti», conferma Josef Gostner che rigetta così la palla in mezzo al campo di una partita dall’epilogo più volte spostato in avanti.

Trasferimento.

Lo stesso Gostner - che della Fr-El è Ceo - anticipa le intenzioni qualora il rilancio si verificasse vincente. «L’idea è di smantellare lo stabilimento e trasferirlo laddove per noi più congeniale. In Italia o in Romania». La Fri–El è un player nella produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili, dunque apparentato con il mercato a cui si rivolgeva la Solland, produttrice di silicio per il fotovoltaico. Settore della green energy, questo, nel quale ancora la Fri-El non ha interessi diretti, rivolti invece al biogas, alla biomassa liquida e solida, all’eolico e all’idroelettrico, con impianti sul territorio nazionale e all’estero che potrebbero essere accoppiati allo stabilimento. La fabbrica e il suo sistema di attrezzature sono indirizzati alla produzione di silicio policristallino e questo continuerebbero a fare, afferma ancora Gostner, puntando al massimo della qualità del prodotto per ottimizzare la concorrenzialità.

Supplementari.

Il colpo di teatro si verifica mentre sono in corso le operazioni di svuotamento dell’impianto dalle sostanze pericolose, così come disposto dall’ordinanza della Provincia. Un procedimento che si prolungherà ancora per diversi mesi. Nel precedente procedura competitiva era chiaro l’obbligo dell’acquirente di bonificare almeno il 70 per cento dell’area per l’insediamento di una zona produttiva.

La partita si gioca adesso agli ennesimi tempi supplementari.

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