Suolo pubblico ai bar, la giunta si spacca 

Commercio in crisi. L’assessora Strohmer propone a mezzo stampa la concessione gratuita Rösch: «Ne parleremo insieme ai rappresentanti di settore». Intanto la Fiab si oppone



Merano. Piuttosto indigesto, il modo con cui l’Svp cittadina ha esplicitato la propria proposta di concedere gratuitamente il suolo pubblico agli esercenti, messi a dura prova dalla chiusura forzata durante la prima fase dell’emergenza coronavirus. Tutto sta nel comunicato inviato dall’Obmann Andreas Zanier con le dichiarazioni dell’assessora competente proprio alla concessione di suolo pubblico Gabriela Strohmer e del candidato sindaco Richard Stampfl: la prima annunciava infatti, nel tardo pomeriggio di lunedì, che presto avrebbe sottoposto la questione all’attenzione del consiglio comunale.

Paul Rösch taglia corto: «O fai parte della giunta, o sei dell’opposizione. L’interventismo non ha niente a che fare con la Realpolitik, la politica concreta». E mentre il sindaco, interpellato, fa sapere che il tema sarà oggetto di discussione all’interno dell’esecutivo col coinvolgimento degli attori dell’economia e del commercio, Claudio Ferrari – rappresentante meranese della Federazione italiana ambiente e bicicletta – comunica la netta contrarietà della sezione altoatesina rispetto a una decisione in tale senso: «Riempire i marciapiedi e gli spazi possibili con tavolini e strutture commerciali per rifarsi del periodo di congiuntura significherebbe danneggiare i pedoni e gli altri utenti della strada», chiarisce.

Una mossa politica.

«Finché la crisi non sarà superata permarranno le restrizioni sulle distanze interpersonali. Questo significa che gli attori del commercio avranno bisogno di più spazio per far sì che tali norme siano rispettate. Anche i negozi necessiteranno di spazio pubblico per poter offrire alla vista le loro merci con maggiore efficacia. Il Comune dovrebbe mettere questi spazi aggiuntivi a disposizione di bar, ristoranti e negozi per questo periodo di crisi, senza farli pagare. In tal modo questi settori potranno essere aiutati in modo concreto, senza lunghe trafile burocratiche». Questa la proposta siglata da Strohmer, sulla cui eventuale candidatura peraltro Stampfl e Zanier non si erano sbilanciati, durante la conferenza stampa di presentazione della lista Svp in vista delle amministrative.

Per Rösch, una mossa politica, giacché un’assessora avrebbe la possibilità di portare le proprie idee alla giunta riunita. Lontani i tempi dell’inizio dell’emergenza, quando i membri dell’esecutivo cittadino si erano accordati per comunicazioni il più possibile di carattere congiunto. «Ad ogni modo ne discuteremo durante le nostre riunioni di giunta e ci impegneremo parlando con i diversi settori. La ristorazione e il commercio, ma pure il sociale, per citare quelli più direttamente coinvolti».

“Conflitto” sulle strade.

Insomma, nessuna chiusura rispetto alla concessione di suolo pubblico a bar, ristoranti e negozi. Si procederà però a seconda della zona e del quadro generale della fase 2: il sindaco fa notare come sotto i portici sia difficile trovare spazio senza inficiare le eventuali manovre dei mezzi di soccorso, mentre in corso Libertà sarebbe più facile garantire il passaggio di pedoni, ciclisti, ambulanze e autobotti e allo stesso tempo permettere l’occupazione di parte della strada con tavolini e sedie.

Di opinione opposta la Fiab: «Togliere spazi ai marciapiedi e ridurre le carreggiate costringerebbe i pedoni a riversarsi ancor più sulla sede stradale. Se prendiamo il tratto superiore di corso Libertà, si vincolerebbero le persone a camminare ancor più sui bordi, a salire e a scendere dai marciapiedi, o addirittura a camminare in strada e a condividerla con i mezzi pubblici e privati autorizzati o i veicoli di emergenza. Non si capisce poi il motivo della gratuità della concessione dello spazio pubblico in un momento di congiuntura di tale gravità. Ci si renda conto che una volta privatizzato sarebbe perso per sempre». Per sempre? «No, chiaramente la concessione coprirebbe solo un periodo di tempo delimitato – risponde Rösch –. Non credo che tra pedoni, ciclisti e tavolini ci sarebbe un vero e proprio “conflitto”. Ma la Fiab ha ragione: in un momento di diffidenza nei confronti del trasporto pubblico dobbiamo prestare la massima attenzione alla mobilità pedociclabile». S.M.













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