Tassisti, la coop storica: «Siamo hi-tech anche noi» 

La secessione. I soci rimasti reagiscono alle accuse di conservatorismo dei nove fuoriusciti «Sito e app non sono un’esclusiva. Ci siamo sempre stati, anche durante il lockdown»



Merano. «La tecnologia non è appannaggio esclusivo dei fuoriusciti, noi l’applicazione per smartphone e il sito web per le recensioni degli utenti li avevamo già». Non è andato giù, alla cooperativa dei tassisti, che parte dei colleghi recentemente costituitisi in una nuova cooperativa si siano posti pubblicamente come i paladini dell’innovazione contro una lobby conservatrice e molto poco “smart”.

Il gruppo reagisce con fermezza: «Se hanno lasciato la cooperativa non è certo per una nostra scarsa propensione all’uso delle nuove tecnologie. Ecco, forse non abbiamo pubblicizzato a dovere le implementazioni tecnologiche che da qualche tempo completano il nostro servizio, ma non ci va di essere tacciati per “vecchi” che non si vogliono adeguare al mondo contemporaneo».

Il terremoto tra i tassisti.

Martedì hanno cominciato la loro attività i nove tassisti che a giugno avevano deciso di abbandonare il gruppo storico. «Il problema – spiegava uno dei soci fuoriusciti – era che con i vecchi metodi dovevamo avere a bordo una serie di sistemi obsoleti, mentre con le nuove tecnologie ora basterà uno smartphone». L’offerta è completata da un’app dalla quale prenotare i mezzi e da un sito web con la descrizione di ciascun autista.

La replica della cooperativa.

I quindici soci rimasti non ci stanno. «La cooperativa taxi Merano, fondata ormai nel lontano 1992 – replicano – vorrebbe far presente che con serietà, professionalità e sicurezza ha servito la città 24 ore su 24 per quasi trent’anni, trasportando migliaia di residenti e di turisti». Non manca una considerazione sull’ultimo periodo, rivelatosi particolarmente infruttuoso per chi di mestiere permetteva spostamenti che per legge erano stati sospesi. «Siamo sempre stati in prima linea, anche e soprattutto durante i momenti di necessità della comunità, come durante l’emergenza sanitaria della scorsa primavera. Sono stati i vecchi tassisti della cooperativa taxi di Merano che con la loro esperienza hanno garantito la costanza del servizio nei momenti difficili, assumendosi con responsabilità il servizio per la comunità».

L’offerta dei servizi.

«Nonostante la libera scelta degli ultimi arrivati di abbandonare la cooperativa – concludono i soci – noi continueremo a servire gli anziani, le persone con disabilità, i giovani, le famiglie e tutto il “mondo turistico” della città e del Burgraviato. Come sempre è stato fatto porteremo avanti con la massima serietà la politica del Comune relativa ai buoni per anziani, disabili e donne. Facciamo presente che di recente è stata introdotta l’app “It Taxi”, attraverso la quale gli utenti possono prenotare o far arrivare al momento uno dei nostri taxi, scegliendo il tipo di veicolo e le lingue parlate dal tassista o inserendo richieste particolari. Inoltre si fa presente che siamo sul web all’indirizzo ratame.it, dove si possono trovare importanti informazioni e recensioni sul nostro operato». A margine vanno fatte due considerazioni. Innanzitutto Merano non è Milano. Le distanze sono brevi e la disponibilità di mezzi è adeguata alla richiesta: la corsa all’applicazione per smartphone in sostituzione della semplice e “umana” telefonata potrebbe anche essere presa per un vezzo. E (ancora) non hanno preso piede sistemi come Uber, con tutto lo strascico polemico seguito al loro avvento in città di dimensioni maggiori.













Altre notizie

Attualità