«Troppo pochi i giovani al voto»: si mobilita la consulta 

Progetto per incentivare la partecipazione alle urne «Iniziative in vista delle elezioni provinciali d’autunno»


di Sara Martinello


MERANO. A Politiche concluse, la provincia si prepara alle elezioni d’autunno. Il rapporto Astat 2016 sull’interesse degli altoatesini dai 14 anni in su per la politica registra un dato allarmante: supera di poco il 30% il numero di giovani interessati alla politica comunale o provinciale. Non che il dato sull’interesse per la politica nazionale, europea o internazionale sia molto più alto, e in ogni caso c’è una notevole flessione verso il basso rispetto ad appena dodici anni prima. Eppure, quasi la metà ritiene che la Provincia dovrebbe interessarsi di più a loro, con una preminenza dell’intervento nell’ambito lavorativo e in quello sanitario. Dal rapporto Astat emerge anche che l’interesse per le vicende politiche di un territorio deriva dal sentirsi parte di un comunità.

La Consulta giovani di Merano ha un piano, un progetto per avviare i giovani alla discussione politica e riattivare la partecipazione – non solo alle elezioni, ma anche alla vita politica, intesa come circuito dialettico in cui ognuno possa sentirsi a proprio agio. Apartitica, la Consulta vuole collaborare con le scuole meranesi per portare i più giovani a un voto consapevole e informato, oltre che, naturalmente, al voto in sé.

«Negli ultimi due anni abbiamo fatto un tour di autopromozione nelle scuole, e continuiamo a raccogliere le istanze degli studenti», così Daniele Di Lucrezia, presidente appena riconfermato. «Il nostro gruppo mobilità, per esempio, lavora in sinergia con l’assessorato di Madeleine Rohrer e con la Sasa: cerchiamo di migliorare percorsi e orari del servizio pubblico agendo da tramite tra i giovani e l’amministrazione. Un problema possono essere le corse mattutine del sabato per gli studenti del Gandhi, unica scuola a livello provinciale in cui i giorni di lezione siano sei; l’anno prossimo però il problema rientrerà, dato che anche il Gandhi si adeguerà all’orario su cinque giorni. In più, adesso si è appena chiuso il concorso per il nostro nuovo logo, stiamo valutando gli elaborati, che premieremo nel corso di un incontro pubblico». La vicepresidente Nabila T. T. Joarder, da poco subentrata a Johanna Erlacher, aggiunge considerazioni sul “fare rete” in città: «Vorremmo aiutare l’affermazione e la ripopolazione dei centri giovani meranesi, che sono tanti ma poco frequentati. Inoltre, abbiamo apportato delle modifiche al nostro statuto per favorire la stretta collaborazione col Consiglio dei ragazzi e delle ragazze e agevolare il passaggio dal Consiglio alla Consulta senza che i giovani si disperdano con l’avanzare dell’età».

La Consulta si avvia verso una serie di sfide, tra le quali spicca la riorganizzazione del meccanismo di elezione dell’assemblea. «Il primo mandato era su nomina, mentre nel 2015 si sono fatte delle elezioni, a cui hanno partecipato in 150. Ora che abbiamo acquisito più visibilità, anche grazie alla sponsorizzazione sui social, prevediamo che le elezioni di fine 2018 saranno più partecipate. Abbiamo elaborato delle modifiche allo statuto, adeguandolo a situazioni del vissuto quotidiano dei giovani meranesi, abbassato il numero dei membri nominati e alzato quello degli eletti», spiega Di Lucrezia. Ora non resta che rimboccarsi le maniche e costruire partecipazione, soprattutto in vista delle provinciali.

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