Truffa e bancarotta, due condanne 

Guardia di finanza. Due amministratori di società che proponevano finti investimenti per produrre energia hanno patteggiato 3 e 4 anni Accumulati 350 mila euro per spese personali o rimesse su conti esteri e stornati 1,5 milioni dai conti delle due imprese, poi dichiarate fallite



Merano. Hanno patteggiato una condanna a 3 e a 4 anni di reclusione per truffa e bancarotta fraudolenta due amministratori di società che operavano nel settore dell’energia e della termoidraulica. I due, scoperti dalla Guardia di Finanza di Merano, proponevano a persone con disponibilità finanziarie di investire ingenti risorse nelle loro imprese per finanziare la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili dalla cui messa in funzione sarebbero derivati profitti rilevanti, ma in realtà le somme raccolte, pari a circa 350 mila euro, sono state utilizzate per spese personali o rimesse su conti esteri intestati anche a terze persone compiacenti. Allo stesso modo, per vanificare le procedure di recupero dei crediti, i due amministratori hanno stornato oltre 1,5 milioni di euro dai conti delle società, successivamente fallite.

Il piano si incrina.

Tutto comincia quando i due faccendieri propongono a una società torinese un progetto per la realizzazione di un impianto all’avanguardia per la produzione di energia frigorifera tramite fonti alternative. Servono soldi, in modo da aumentare la dimensione patrimoniale dell’impresa e quindi per accedere a finanziamenti milionari da parte del circuito bancario. L’imprenditore torinese decide di fidarsi e di versare 280 mila euro, in quattro tranche. E quando chiede informazioni sullo stato di realizzazione dell’impianto e sul conseguimento dei finanziamenti bancari gli viene esibito un assegno da 5 milioni di euro, assegno che più avanti risulterà contraffatto. Ma qualcosa non torna. È con la querela presentata dal rappresentante legale della società di Torino che la Guardia di Finanza inizia a indagare, arrivando a smantellare il piano dei due faccendieri.

Una messinscena milionaria.

Le indagini vengono svolte dalle Fiammo Gialle di Merano sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bolzano. A mano a mano che le Fiamme Gialle procedono nell’attività investigativa viene alla luce un episodio sostanzialmente analogo in cui l’importo carpito è stato pari a 60 mila euro. In questo caso la somma è stata richiesta mettendo in mezzo investitori esteri cui chiedere capitali per 50 milioni di euro con cui finanziare la realizzazione di diversi impianti di energie alternative.

Per rendere verosimile quanto prospettato agli investitori, gli ideatori della frode hanno anche organizzato un viaggio a Dubai per incontrare un sedicente broker finanziario, e poi un successivo viaggio a Kuala Lumpur per il finanziamento milionario. In realtà il tutto si rivela una messinscena. Quando i vari investitori si rendono conto che il fantomatico progetto stenta a decollare e cominciano a chiedere la restituzione delle somme concesse paventando l’avvio di procedure esecutive, i due truffatori mandano in dissesto le proprie società, portandole al fallimento, stornando dai conti societari risorse finanziarie pari a circa 1,5 milioni di euro attraverso prelevamenti di contante e bonifici verso paesi esteri, tra i quali la Malesia e gli Stati Uniti.

La condanna.

Per le condotte accertate, i due amministratori vengono quindi denunciati all’Autorità giudiziaria per le ipotesi di reato di truffa e bancarotta fraudolenta.

L’epilogo arriva durante lo scorso novembre, quando entrambi i soggetti patteggiano la pena davanti al Tribunale di Bolzano, rispettivamente a tre e a quattro anni di reclusione. Oltre alla condanna a seguito di patteggiamento, a entrambi i soggetti è inflitta la misura dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

«La tutela degli investimenti e il contrasto ai reati societari e contro il patrimonio - spiega una nota delle Fiamme Gialle - rappresentano un obiettivo delle attività della Guardia di Finanza al fine di preservare il regolare funzionamento dei mercati e il circuito economico nel suo complesso.













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