«Turismo “mordi e fuggi” essenziale per i negozi» 

Per Unione e Confesercenti serve una platea di visitatori più eterogenea possibile «C’è già troppa concorrenza da parte dei centri commerciali e dell’e-commerce»



MERANO. C’è bisogno di ogni genere di turisti. Anche di coloro che hanno meno capacità di spesa, o che comunque per scelta decidono di soggiornare brevemente in città. O di visitarla in giornata, senza pernottarvi. Lo affermano i commercianti in un contesto di concorrenza in cui, al di là dei flussi turistici determinati dai Mercatini di Natale, i negozi più piccoli sono costretti ad alzare le barricate contro l’offensiva dei centri commerciali e dell’e-commerce.

Il dibattito è nato all’indomani della presa di posizione di Gabriela Strohmer, assessora comunale all’economia e al turismo. Che ha specificato come, parlando di turismo di qualità, non intendesse riferirsi alla classe sociale del turista, ma a un sistema di accoglienza più sostenibile. Anche sul piano della viabilità, che negli scorsi inverni era stata messa più volte in croce.

Ma il discorso si è poi allargato, alla luce dalla sensazione, corroborata dalle voci di più commercianti, di affari in calo nel periodo prenatalizio. «Ma i conti siamo abituati a farli alla fine, e dunque all’Epifania» esordisce Joachim Ellmenreich, fiduciario per Merano dell’Unione commercio e titolare di una tabaccheria sotto i Portici. «Negli ultimi anni si è lavorato bene anche dopo Natale. Di certo c’è che quest’anno è mancato il ponte dell’Immacolata. E la concentrazione di turisti nei weekend è stata minore. Qualche progresso si è fatto nei giorni infrasettimanali». Ma se per il bilancio degli affari nel periodo del Mercatino Ellmenreich tiene il giudizio in sospeso, altra è la questione dei flussi turistici. «Anche il “mordi e fuggi” è essenziale per i negozi, in particolare per quelli più piccoli. Tuttavia, forse, sarebbe il caso di domandarci su un’eventuale flessione generale dei Mercatini». Analoga osservazione da parte di Federico Tibaldo, presidente di provinciale di Confesercenti: «I Mercatini rimangono un volano per l’economia. Era però impossibile che l’esplosione negli anni dell’offerta di eventi natalizi analoghi non producesse ripercussioni. Resta però una questione di fondo: va al turismo gran parte del merito del benessere diffuso a Merano, come in tanta altra parte del Burgraviato e dell’Alto Adige. E parlo anche di turismo di massa. Il turismo vuol dire occupazione, anche quello “mordi e fuggi”. L’accoglienza deve essere garantita, per tutte le tasche». Tibaldo guarda anche dal lato dell’offerta, «l’ospite deve poter decidere su un’ampia gamma di prodotti che non devono costare molto, parlo di una fascia dai 5 ai 20 euro. Ma a prescindere da tutto ciò, rimane un dato di fatto al quale Merano non sfugge: l’offerta è sovradimensionata. Pur di “taglie” minori rispetto a quelli delle grandi città, i centri commerciali sono una concorrenza forte per i più piccoli». Tornando ai Mercatini e alla flessione, «sono comprensibili le politiche di un’amministrazione per contrastare l’inquinamento promuovendo una mobilità alternativa, ma serve equilibrio per preservare i livelli occupazionali garantiti dal turismo».

La terza sigla dei commercianti, la Cam (prettamente meranese) nata quest’anno, era stata la prima a farsi sentire contestando le parole dell’assessora Strohmer, «con la quale negli scorsi mesi abbiamo avuto un buon dialogo».

Le acque ora tornano a essere agitate.

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