Ubriaco investito, sì al risarcimento 

Il pedone, travolto da un furgone in via Palade, ha ottenuto 113 mila euro



MERANO. Il Tribunale di Bolzano ha condannato al pagamento di un risarcimento di 113 mila euro un automobilista che a inizio 2012 causò lesioni personali a un pedone, investendolo in prossimità delle strisce pedonali in via Palade. Lo ha stabilito il giudice della seconda sezione civile Julia Dorfmann, accogliendo le istanze di un anziano che nel febbraio del 2012 si era affidato a Giesse Risarcimento danni di Bolzano. Aspetto cruciale della vicenda, il fatto che il pedone era ubriaco quando, erano le 18 circa, era intento ad attraversare la strada in prossimità delle strisce pedonali. Fu travolto da un furgone di proprietà di una associazione. Il pedone vestiva abiti scuri e per questo, probabilmente, risultò meno visibile. Dopo l’urto cadde rovinosamente a terra, procurandosi lesioni personali tra le quali un trauma cranico commotivo e varie fratture. Immediato l’intervento del 118 ed il trasporto all’ospedale di Merano, dove risultò avere nel sangue un tasso alcolemico pari a 2,25 g/l. Il giudice, accertata la dinamica dell’incidente, ha ripartito le responsabilità attribuendo due terzi di colpa a carico dell’automobilista, per non essere stato in grado di fermare il veicolo in prossimità dell’attraversamento pedonale e un terzo, in concorso, a carico del pedone, per non aver visto sopraggiungere il furgone nonostante il tratto di strada fosse rettilineo. Secondo il medico legale, incaricato per la valutazione dei postumi, ciò sarebbe attribuibile al grave stato di alterazione dovuto all’alcol, che avrebbe gravemente alterato sia le capacità di avvistamento e di percezione del pericolo, sia quelle di equilibrio e deambulazione. Rimane il fatto che se il conducente del mezzo avesse rallentato o si fosse fermato in prossimità delle strisce pedonali, molto probabilmente la collisione non sarebbe avvenuta o sarebbe stata di minore entità. Per stabilire l’ammontare del risarcimento il giudice ha tenuto conto delle condizioni di salute precedenti al sinistro – l’anziano era infatti già affetto da varie patologie – attribuendo poi un’ulteriore percentuale di invalidità permanente.















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