Una settimana di eventi per celebrare la Memoria 

Nazifascismo e Olocausto. Dodici le manifestazioni nel programma di contorno del 27 gennaio Reading, mostre, film e passeggiate per contrastare il ritorno dell’odio contro altri esseri umani



Merano. È vasta la serie di eventi organizzata quest’anno in occasione della Giornata della Memoria, tra proiezioni, reading e mostre. Una varietà che copre un’intera settimana e che risponde all’urgenza di respingere antisemitismo, odio e razzismo. Potrebbe anche essere l’occasione di ripensare il posizionamento della lapide della Memoria, troppo distante dalle rotte dei passanti e molto spesso irraggiungibile, come segnalato anche dalla comunità ebraica meranese. Passati da rigurgiti a pericoli reali, come confermano le cronache: dalla necessità di una scorta per la senatrice a vita Liliana Segre all’aggressione all’ex deputato Arturo Scotto a Venezia al coro di “duce tu scendi dalle stelle” e “Anna Frank l’abbiamo messa nel forno”, fino agli allarmanti risultati dei sondaggi. «Non vogliamo restare indifferenti, anzi», dichiara il vicesindaco Andrea Rossi annunciando le iniziative che dal 23 al 30 gennaio costelleranno il calendario della vita culturale cittadina.

Una settimana di eventi.

È stata inaugurata una settimana fa la mostra “I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista” al Museo delle donne (via Mainardo 2), aperta fino al 27 marzo. Le manifestazioni specificamente sul tema della Memoria – tutte a partecipazione libera – iniziano giovedì 23 gennaio, alle 16, con “Una giornata della memoria. 364 giorni dell’indifferenza”, la presentazione del libro di Federico Steinhaus al Centro per la cultura (via Cavour 1), a cura della Società Dante Alighieri. Il giorno seguente, alle 18, Urania (via Ortwein 6) propone la proiezione del film “Die Frauen von Ravensbrück”, di Loretta Waltz. Domenica 26 la visita guidata con Pietro Fogale sulle tracce della comunità ebraica, alle 10.30, e alle 18 Bruno Avataneo presenterà nella sinagoga di via Schiller 14 il suo libro “Le ossa affaticate di Salomon Castelletti. Storia di una famiglia di ebrei mantovani” (organizza il Museo ebraico).

Il Giorno della Memoria, dopo la celebrazione mattutina, alle 15 una passeggiata a cura di Urania sulle tracce della comunità ebraica di Merano con Joachim Innerhofer e Sabine Mayr. Alle 20.30 “Il lungo silenzio. La deportazione delle donne nei lager nazifascisti”, conferenza con Antonella Tiburzi al M useo delle donne.

Martedì 28 il reading di Matteo Corradini, “Fu stella”, alle 20 al Centro per la cultura (organizza la Biblioteca civica). Alle 18 del giorno dopo la proiezione al cinema Ariston di “Ein deutsches Leben”. Il 29, alle 20.30, sarà invece la volta del film in italiano “Chi scriverà la nostra storia”, di Roberta Grossman. Infine, per giovedì 30, la Biblioteca civica propone il dibattito “Visione (ebraica) su un’altra Merano”, con Jakob De Chirico, Matthias Schönweger, Robert e Shirley Holton, Joachim Innerhofer, Ewald Kontschieder e il sindaco Paul Rösch. L’incontro, moderato da Sabine Mayr, inizierà alle 20.

La Giornata della Memoria.

Resta l’appuntamento fisso del 27 gennaio, la Giornata della Memoria istituita nel 2000 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni subite dal popolo ebraico e dei deportati politici e militari italiani nei campi nazisti. Per il mezzogiorno l’amministrazione comunale ha organizzato una cerimonia di commemorazione con deposizione di una corona al Luogo della Memoria in via Zuegg (ex caserma Bosin), dove negli anni 1944-45 era stato allestito un sottocampo del lager di Bolzano e dove è stata collocata la targa marmorea che ne ricorda gli eventi storici.

Una giornata dedicata alla memoria dell’Olocausto, ma anche uno stimolo alla resistenza. Il vicesindaco commenta con le parole di Liliana Segre e del pastore luterano Martin Niemöller l’inserimento dell’antisemitismo nel più ampio contesto delle manifestazioni e delle pratiche di odio e di razzismo: «Per fare di questa lotta una lotta contro ciò che di peggio l’umanità ha prodotto nel passato e purtroppo ancora oggi produce nel porre l’uomo contro l’uomo, nel negare a qualcuno gli elementari diritti umani, nel creare tragiche gerarchie tra gli esseri umani». S.M.













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