Virus preso a pugni «Noi Thunders ci alleniamo a casa» 

Lo sport chiuso fra quattro mura. Il boxing club di Vito Mazzocchi  si tiene in attività a distanza fra sacco, corda e addominali «Ai miei dico: si può fare movimento anche in due metri quadrati»



Merano. I Thunders il virus lo prendono a pugni. Chiusi in casa, come tutti, i pugili del club guidato da Vito Mazzocchi danno sfogo alle energie represse dalle limitazioni tenendosi in allenamento. «Ognuno come può – spiega il coach – ma tutti, dal primo all’ultimo, fanno esercizio».

I Merano Thunders sono nati cinque anni fa. Oggi contano più di trenta gli atleti, di ogni età: dai 5 anni di Elia Lika ai 64 del professore di violino Lorenzo Casera. Diverse anche le ragazze. «Agli atleti ho dato delle indicazioni per mantenersi attivi, per non perdere lo smalto. A ciascuno secondo le sue caratteristiche e possibilità. Ma anche i più piccoli vogliono continuare a muoversi. Sempre giocando». E così c’è chi prima delle chiusura ha preso in prestito un sacco dalla palestra. Alcuni lo avevano già in casa, altri pedalano sulla cyclette. «Chi ha un giardino è più fortunato, qualcuno ha riadattato il garage o la cantina, ma a tutti garantisco: potete fare sforzo anche in due metri quadrati. Con la boxe a vuoto, con la corda, con gli addominali e tanti altri esercizi. Ho mandato dei filmati ad hoc».

Di certo Mazzocchi non molla. Ci mancherebbe, proprio lui che sul ring a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta ha collezionato cento match da dilettante prima di una parentesi da professionista, convocato più volte in nazionale da Franco Falcinelli. «I Thunders mi danno grande soddisfazione. Abbiamo anche raggiunto risultati degni di nota, penso a David Garber Fent, otto incontri e una sola sconfitta subita alle fasi finali dei campionati italiani contro il nazionale Di Girolamo, a Nyon Pierotti, peso massimo di 14 anni vice campione italiano schoolboy, ai nostri due pugili élite, Dusan Taneski e Omar Rhamoune, il secondo prossimo al passaggio tra i professionisti. Altri erano pronti al debutto, da Filippo Fonsatti a Daniel Satto fino alla promettente Renata Sobcha. Avrebbero con ogni probabilità esordito a Merano in una rassegna che stavamo organizzando, saltata a causa della pandemia. Ma la recupereremo». L’obiettivo del club è fissato, ma prima ce n’è un altro. Che a dire il vero è più una speranza: quella di potersi ritrovare quanto prima nella palestra di via Kuperion. Intanto tutti a casa. Senza abbassare la guardia, ovvio. SIM













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