L'INTERVISTA verso le elezioni comunali 2020 

Zanella: «Il Pd è l’unica vera forza interetnica» 

L’intervento. L’assessore: «Sindaco italiano? L’importante è che sia un buon candidato sindaco» Sul tema della sicurezza: «Non si può demandare l’ordine pubblico alle competenze municipali» 


simone facchini


merano. «A guardare bene, gli unici veri interetnici siamo noi». Nel mare politico agitato dalle capriole che a livello nazionale hanno plasmato il nuovo governo, e mentre proseguono le manovre sottobanco in vista delle elezioni Comunali 2020 - vedi caso Prader a Bressanone - con vista sulle allegate dichiarazioni “prebelliche” dei vari attori in gioco, Diego Zanella, assessore del Pd nella giunta meranese, resetta la bussola.

Assessore Zanella, perché “unici veri interetnici”?

Il team Köllensperger fa campagna acquisti pescando nei mal di pancia interni alla Svp. I Verdi si spendono come interetnici ma è più un’espressione di facciata, i risultati delle urne provinciali dello scorso anno parlano chiaro, guardando per esempio alla consistenza del risultato del nostro vicesindaco Andrea Rossi a Merano. Il Pd invece interetnico lo è per davvero.

Lo dice per sostenere il nome di Renate Prader a Bressanone?

Anche, ma lo dicono pure le nostre azioni. Petra Agnelli, madrelingua tedesca, era fra le nostre candidate alle Politiche. Quella in atto su Bressanone la ritengo una polemica sterile. Se Prader è riuscita a essere eletta con il Pd, e a diventare presidente del consiglio comunale, significa che ha saputo raccogliere consensi. Probabilmente anche con qualche voto tedesco. È attiva nel tessuto associazionistico, è trasparente. Il nostro è un partito “popolato” da italiani ma sempre aperto ai madrelingua tedeschi così come ladini. E, non lo nego, ci complica molto la vita fare politica così. Molto più facile puntarla sull’etnico. I partiti in difficoltà premono su questo tasto. Noi sulla convivenza come plusvalore.

Da una parte e dall’altra, in vista delle elezioni municipali ormai alle porte, hanno tirato il Pd per la giacca. Le Civiche, il sindaco Rösch…

Partiamo da un argomento: l’italianità del sindaco. Se questo è il punto fermo, non partiamo dalla stessa visione. L’idea di trovare una coalizione aggregata solo dalla volontà di ottenere un primo cittadino italiano è debole. Forse, diciamo noi, è meglio trovare accordi per sostenere un buon sindaco, una figura di altro profilo. Se poi sarà italiano, ben venga.

Ma allora porte chiuse o aperte alle Civiche?

Mettiamo anche che si trovi il nome italiano capace di attrarre consenso, e mettiamo che si riesca a eleggerlo sindaco: ma poi, se non si hanno vedute di base comuni? Il rischio è di avere un sindaco poggiato su una maggioranza “fantasiosa”.

Beh, la stessa considerazione che è emersa a più riprese sull’attuale esecutivo al quale appartenete. Verdi, Svp, il centro destra di Alleanza per Merano e voi dell Pd.

L’attuale giunta è scaturita dalle dinamiche di cinque anni fa. Altro è pensare di partire con l’idea di una siffatta maggioranza. Nella squadra di governo mi sono trovato bene grazie alla “trazione verde”. Con Zaccaria (Alleanza per Merano, ndr) stiamo vivendo un buon periodo di amministrazione. Ma Pd e Alleanza non hanno piani logici congruenti. Quindi ribadisco: no a un candidato sindaco raffazzonato, appiattito sul concetto di italianità.

Il tema etnico è esploso nuovamente sul caso della Solland.

Così è stato interpretato. Ma lì il tema vero era fabbrica sì o fabbrica no.

Attualità ora scalzata dall’argomento sicurezza.

Un diritto che va tutelato al pari di tutti gli altri. Auspico che la città non venga progressivamente lasciata sola dalle forze dell’ordine che istituzionalmente dovrebbero garantire l’ordine pubblico. Mi sembra un po’ troppo semplice delegare alla nostra polizia locale che non ha il completo accesso ai database del quale invece sono dotati poliziotti e carabinieri. Se si vuole demandare tutto alla città, e a noi come contribuenti, si abbia il coraggio di dirlo a livello a nazionale, in modo da poter prendere le contromisure. Così la situazione è inaccettabile. Per quel che potrò mi spenderò per dirottare le nuove assunzioni, legate a “quota cento”, verso il potenziamento dei servizi sul territorio, e dunque oltre alla sicurezza anche manutenzione strade, giardineria e sociale, diminuendo la componente amministrativa.

Renzi ha varato Italia Viva. Conseguenze a livello locale?

Per ora il distaccamento è minimo. Ma verosimilmente qualcuno riempirà quello spazio.

Quel qualcuno potrà fare parte di un percorso comune in vista delle elezioni municipali?

Loro così come i “civici” e quei Verdi che pensavano di essere interetnici ma che si sono ritrovati in un contesto che non lo è per davvero: assieme si può creare una piattaforma di centrosinistra per portare avanti idee di centrosinistra. Un insieme di forze con idee coerenti con le nostre.













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