POLITICA

Micaela Biancofiore lascia Forza Italia: "Siamo diventati come i grillini"

Dopo 26 anni l'addio «con la morte nel cuore: non c'è più rispetto per le persone». Passerà al gruppo misto. Alla base del gesto, la nomina di Giorgio Leonardi a coordinatore regionale
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BOLZANO. Un pezzo di politica altoatesina non sarà mai più la stessa. Dopo 26 anni di militanza, Micaela Biancofiore ha annunciato l'addio a Forza Italia. «Con la morte nel cuore, ma anche liberata. La Forza Italia nella quale sono nata e cresciuta, non esiste più».

L'annuncio di Micaela Biancofiore arriva in nottata alla vigilia di Natale, dopo interi decenni di militanza e di lotte sempre al fianco di Silvio Berlusconi.

Biancofiore, dopo 26 anni è addio a Forza Italia

"Siamo diventato come i grillini". Con queste parole Micaela Biancofiore ha annunciato l'addio a Forza Italia dopo 26 anni di militanza nel movimento fondato da Silvio Berlusconi. «Uno vale uno senza distinguo, senza storia, senza rispetto per le persone», ha detto.

La deputata, che ora passerà al gruppo misto sembra non condividere più le scelte della dirigenza: «siamo diventati come i grillini, uno vale uno senza distinguo, senza storia, senza rispetto per le persone», si limita a commentare.

La notizia dell'addio è arrivata dopo la nomina, da parte di Berlusconi, del consigliere regionale Giorgio Leonardi come nuovo coordinatore regionale di Forza Italia.

«Mi auguro che il Presidente Berlusconi, al quale Micaela Biancofiore ha sempre mostrato lealtà incondizionata, tenga nella giusta considerazione un gesto e un segnale così forte da parte di chi, in passato, non avrebbe mai lontanamente immaginato un simile epilogo».

Così Gabriella Giammanco, Vice Presidente al Senato del gruppo Forza Italia. «Dal '94 la collega Biancofiore ha militato con grande passione e abnegazione in Forza Italia ed è, quindi, con estrema amarezza che apprendo la notizia del suo passaggio al Gruppo misto.

Micaela è sempre stata in prima fila in qualsiasi competizione elettorale, anche candidandosi in prima persona ha dimostrato di avere un suo importante seguito elettorale e con costante impegno ha tutelato le istanze del Trentino Alto Adige, mostrando una conoscenza e un'attenzione rare nei confronti del suo territorio. Il nostro partito non può e non deve perdere figure così rappresentative della nostra storia politica, accadimenti simili dovrebbero indurre tutti ad una profonda riflessione», conclude Giammanco.













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