maltempo

Peterlin: «In arrivo eventi sempre più estremi»

«Vedremo disastri naturali frequenti se non cominciamo a cambiare qualcosa – dice l’esperto meteorologo – la cosa più importante sarebbe ridurre la CO2, anche se i primi effetti, agendo oggi, li avremo tra 30 anni»



BOLZANO. «Nei prossimi decenni vedremo eventi naturali sempre più gravi se non diminuiamo da subito l’inquinamento». Il meteorologo Dieter Peterlin ribadisce l’allarme, suonato a vuoto troppe volte, del cambiamento climatico. Lo fa non a caso alla luce di giorni caratterizzati dal maltempo, da frane e da fiumi in piena su tutto il territorio nazionale. A Verona oggi le scuole sono chiuse, mentre anche in Trentino è stata ribadita con un’ordinanza l’allerta arancione: probabili smottamenti, ruscellamenti superficiali con fenomeni di trasporto di materiale, allagamenti, esondazioni e colate rapide.

Peterlin si sofferma sulla situazione altoatesina: «Il ciclone è giunto puntuale rispetto alle previsioni e sono attese ancora precipitazioni parzialmente abbondanti - spiega -. Questa settimana si verificheranno tre depressioni sul mediterraneo. La prima è arrivata tra lunedì e martedì, la seconda proseguirà fino a questa mattina. Le precipitazioni caleranno a partire dalla Val Venosta e durante il pomeriggio anche in Val Pusteria con qualche schiarita diffusa. La terza ondata arriverà nella notte tra sabato e domenica, con nevicate basse, ma non sarà una precipitazione intensa come la prima. Il problema principale riguarda il fatto che andrà ad aggiungersi acqua su un terreno già bagnato».

Oggi, quindi, le precipitazioni proseguiranno in mattinata, con il limite della neve che raggiungerà circa i 1.200 metri. Con l'arrivo della bassa pressione sul Mediterraneo, si prevedono venti forti, soprattutto in alta montagna. «A settembre era molto caldo, troppo rispetto alle medie - il bilancio di Peterlin – ora le temperature si sono assestate. A ottobre abbiamo avuto una prima parte asciutta e una seconda molto piovosa. Ma il futuro va in questa direzione: nel senso che ci saranno sempre più periodi caldi prolungati. La cosa più importante sarebbe ridurre la CO2, anche se i primi effetti, agendo oggi, li avremo tra 30 anni. Il clima è cambiato e lo vediamo anche da ciò che sta accadendo in questi giorni».
AL.BO.













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