Comunali in gita, nessun danno 

Sindaco e impiegati del Comune di Monguelfo assolti anche dalla Corte dei Conti



MONGUELFO. Dopo la piena assoluzione in sede penale ecco il bis anche in sede contabile. La Corte dei Conti ha infatti assolto in pieno il sindaco e undici dipendenti dell’amministraziomunicipale di Monguelfo-Tesido chiamati in giudizio dalla Procura contabile per un presunto danno erariale complessivo di 45 mila euro. Come si ricorderà gli inquisiti finirono sotto inchiesta a seguito della chiusura per mezza giornata degli uffici comunali al fine di effettuare una gita di gruppo al lago Achen in Austria, organizzata dalla stessa amministrazione. In sede penale tutti furono colpiti da decreto penale di condanna per interruzione di pubblico servizio e poi assolti dal giudice Stefan Tappeiner «perchè il fatto non sussiste». In sede contabile, dopo la citazione a giudizio, la Procura presso la dei Conti decise (sulla base dell’accertamento penale) di fare marcia indietro e di rinunciare all’azione risarcitoria. Il sindaco Albin Schwingshackl e gli altri inquisiti hanno però preteso che si giungesse ad una sentenza in maniera tale da avere titolo di ottenere un rimborso dalla pubblica amministrazione per le spese sostenute per attivare i propri avvocati. Ieri è stata così depositata la sentenza che manda assolti tutti i convenuti rilevando l’assenza di danno erariale in quanto in occasione della gita contestata non vi fu alcuna interruzione di pubblico servizio. In sentenza i giudici della Corte dei Conti ricordano che non tutti i dipendenti del Comune parteciparono alla gita e che coloro che non presero parte prestarono regolarmente servizio (come risulta dalle liste di presenza prodotte) garantendo in tal modo il regolare andamento dell’attività dell’amministrazione. Tra il resto tra i dipendenti in servizio c’erano sia il vigile comunale (addetto anche all’ufficio anagrafe) che il segretario comunale. Tutti assolti dunque, anche dalla magistratura contabile. Tutti i convenuti avranno diritto ad essere risarciti delle spese sostenute per difendersi: 1100 euro andranno al sindaco, 360 euro a testa a tutti gli altri inquisiti per un totale di 5060 euro. Pagherà lo Stato. (ma.be.)

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