Corvara non cambia idea: no ai profughi 

Confermata la non adesione allo Sprar, «dopo che Bolzano ha sospeso i fondi agli albergatori e i lavori sulle strade»


di Ezio Danieli


CORVARA. Altro no del consiglio comunale di Corvara all’adesione al progetto Sprar per l’accoglienza del profughi. Il risultato del voto di ieri mattina è stato netto: 10 i contrari, compresi alcuni assessori, 4 favorevoli.

Ma sono le motivazioni che faranno discutere. Il no è stato spiegato come un segnale di protesta nei confronti della Provincia, “che - si sottolinea da Corvara - ha sospeso i contributi agli albergatori e non interviene per sistemare le strade in tutta la val Badia”. In più, Corvara si ritiene trascurata per una serie di problemi che continua a sollevare. Insomma è prevalsa l’insoddisfazione per un trattamento definito “intollerabile”.

Questo quanto emerso in un consiglio che, in questi mesi, aveva anche sottolineato l’indisponibilità di un alloggio per ospitare i profughi e la necessità di cercarlo eventualmente sul mercato privato. Tra la fine del 2017 e l’inizio di quest’anno sono arrivati anche gli appelli del vescovo Muser (“Ospitare anche un solo profugo e assisterlo è rispettare il valore di essere cristiani”) e i richiami del governatore Arno Kompatscher, salito a Corvara. Ma il consiglio è rimasto fermo sul suo no.

Non è servito infine nemmeno l’intervento di un funzionario della Comunità comprensoriale della Pusteria che l’altra sera ha spiegato ancora una volta il significato dello Sprar.

“Dispiace per il no all’accoglimento di tre profughi, perché sono in condizioni tali che meritano la nostra attenzione. Ma non possiamo accettare le continue pressioni della Provincia e le decisioni prese di recente dall’esecutivo provinciale - ha commentato ieri il sindaco Robert Rottonara che ha votato contro il progetto Sprar - Fra l’altro proprio oggi dovremmo togliere le macchine operatrici dalla strada di passo Gardena perché non è stata rinnovata una concessione. Non possiamo continuare a subire soltanto”.

Un autentico braccio di ferro con la Provincia. Corvara resta l’unico comune della Badia a dire no allo Sprar. E ora si annunciano tagli pesanti ai finanziamenti. La prima rata di 142 mila euro non verrà concessa quest’anno, lo stesso importo sarà negato il prossimo anno. E non saranno concessi contributi per opere extracomunali come l’annunciata ristrutturazione della scuola media di La Villa.

“In giunta sembrava che un accordo sullo Sprar fosse possibile. Poi - dice Rottonara - sono subentrate, da parte della Provincia, le mancate soluzioni di certi problemi, come quello delle strade, la decisione di penalizzare gli albergatori con la mancata concessione dei contributi”.

Il consiglio comunale di Corvara aveva già detto no - 10 contrari e due astenuti - al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Rottonara allora aveva commentato: “Non so come la situazione potrà evolversi”. Il minacciato taglio ai finanziamenti aveva costretto il sindaco a riportare l’argomento in consiglio, ma l’esito non è stato diverso. E si è aperto un fronte polemico con la Provincia.













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