Il caso

FdI attacca su San Candido: «Sei italiano? Vietato fare l’assessore» 

Bocciata in Regione la deroga proposta dal consigliere Urzì per evitare che si ripeta la vicenda di Dapoz, escluso dalla giunta comunale perché unico consigliere italiano


Fausto Da Deppo


SAN CANDIDO. “Vietato fare l’assessore perché sei italiano. E la Prima Commissione regionale del Trentino Alto Adige ha confermato la regola, senza sollevare il minimo dubbio, con l’assessore del Partito autonomista trentino tirolese a fare spallucce e ad assecondare la linea della Svp”.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì torna così, con tono critico, sul caso che si era verificato a San Candido all’indomani delle elezione comunali del settembre 2020.

“Al contrario di quanto avvenuto nel passato – ricorda lo stesso Urzì riferendosi alla situazione creatasi nel Comune pusterese all’inizio dello scorso autunno - era stato eletto un solo consigliere comunale del gruppo linguistico italiano e anche se il sindaco (Klaus Rainer, della Svp, ndr) voleva farlo entrare in giunta non fu possibile, perché ci fu subito chi richiamò l’articolo di Statuto d’Autonomia, che prevede che solo in caso di elezione di due consiglieri del gruppo minoritario, ossia italiano, uno abbia titolo ad entrare in giunta”.

È questa, osserva contrariato Urzì, la regola che non cambia. Nonostante i chiarimenti indicati dal consigliere FdI: “Se sono due i consiglieri, uno ha diritto, ma lo Statuto non dice che se ce n’è solo uno questo non può per legge (diventare assessore, ndr), nemmeno se viene scelto. Una follia”, prosegue Urzì, che conclude: “Vietato fare l’assessore, per legge. Se sei del gruppo sbagliato”.

Lo stesso Urzì aveva presentato in Regione la richiesta di introdurre “una norma che prevedesse una deroga: in caso di un solo consigliere del gruppo linguistico italiano eletto (quando minoritario, ossia in gran parte dei Comuni dell’Alto Adige) ci sia la possibilità di entrare in giunta – proponeva il consigliere regionale - se c’è l’accordo politico con le forze di maggioranza politica. Invece no. Il divieto è stato ribadito”.

E Urzì parla adesso di “discriminazione potente e tagliente, che pone riflessioni sullo stesso impianto di un’autonomia che stende ponti d’oro per la minoranza nazionale di lingua tedesca, ma quando dovrebbe prevedere un diritto per la minoranza locale di lingua italiana è patrigno. Insomma la regola non si cambia, ha sancito l’assessore degli autonomisti trentini tirolesi, ubbidendo alla Svp”.

A sua volta, il sindaco di San Candido Rainer aveva già spiegato che era sua intenzione “assegnare un assessorato al gruppo italiano, che in paese rappresenta il 15 per cento degli abitanti. Il prescelto - aveva specificato sempre Rainer ricostruendo la vicenda - era l’unico consigliere italiano eletto, Marco Dapoz, rappresentante della lista Insieme per San Candido. Ma purtroppo la legge dice che devono essere almeno due gli eletti. Abbiamo chiesto un parere anche all’ex parlamentare Francesco Palermo, che ha confermato l’impossibilità di assegnare a Dapoz un posto in giunta. Mi dispiace sinceramente: il no all’assessore italiano non è dovuto a una scelta politica”.













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