Il vescovo Muser a La Valle per incontrare i profughi

La valle. Il vescovo diocesano monsignor Ivo Muser sarà domenica a La Valle per incontrare i profughi ospiti in paese e nella frazione di Pederoa grazie al sistema Sprar (Sistema di protezione per...



La valle. Il vescovo diocesano monsignor Ivo Muser sarà domenica a La Valle per incontrare i profughi ospiti in paese e nella frazione di Pederoa grazie al sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) attuato dalla Comunità Val Pusteria. Il vescovo celebrerà una messa al mattino nella chiesa parrocchiale e poi parteciperà a un incontro con i profughi che avranno modo di spiegare la loro esperienza in Alta Badia e il rapporto con la popolazione che s’è dimostrata sensibile alle loro esigenze.

Lo Sprar, congelato dal precedente governo, aveva trovato nei Comuni di La Valle e di Marebbe un’attenzione che aveva portato al sì all’accoglienza. A La Valle, nella casa messa a disposizione dalla parrocchia, completati i lavori di ristrutturazione erano arrivati 5 profughi. La gestione della casa è stata curata dalla Comunità Val Pusteria, che si è occupata anche dei profughi destinati a Marebbe, dopo che era stata messa a disposizione una casa a Longega

L’Alta Badia comunque non ha trovato un accordo sull’organizzazione dell’accoglienza dei 38 richiedenti asilo che le erano stati assegnati. Allo Sprar, come detto, avevano aderito La Valle e Marebbe, poi San Martino, ma contrari si erano sempre dichiarato Badia e Corvara. A proposito dei consigli comunali schieratisi contro l’arrivo dei profughi, il decano don Willeit aveva dichiarato: “È prevalsa la paura, eccessiva. Siamo di fronte a un fenomeno mondiale: non è possibile che una valle come l’Alta Badia, conosciuta per l’elevata disponibilità di posti letto, continui a rifiutare un numero ridotto di profughi. La popolazione ladina è a favore dell’accoglienza. Mi auguro che i Comuni di Badia e Corvara rivedano la loro posizione”.

Badia ha ribadito il no. Corvara ne ha discusso più volte in consiglio. Altri 6 richiedenti asilo nel frattempo sono arrivati nel Comune di Marebbe, dove era stata individuata una casa, la Sanvì nella frazione di Longega. La casa era disabitata da un paio d’anni, arredata e pronta per essere occupata. Sono stati fatti dei lavori e l’edificio è stato messo a disposizione. È stato così accolto l’appello lanciato dal consiglio pastorale decanale: “L’accoglienza, anche dei richiedenti asilo, è un dovere morale per ogni cristiano”.

Intanto, anche San Martino in Badia sta cercando una soluzione per l’accoglienza dei richiedenti asilo che verranno destinati al paese. Lo Sprar è tornato attuale, ma i segnali restano incerti a Corvara (non ci sarebbe un edificio da mettere a disposizione), mentre a Badia la situazione resta complicata e sarebbe stato trovato il posto solo per una famiglia. E.D.













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