Macaluso, l’ex dirigente del Pci che portò Napolitano in Pusteria 

In vacanza a Sesto. Giornalista, sindacalista e politico, tornava da ormai 40 anni nell’amata Val Fiscalina Aveva anche invitato e accompagnato l’ex presidente della Repubblica: «Leggeva e scriveva, passeggiava nel verde»


Fausto Da Deppo


Val pusteria. La morte di Emanuele Macaluso, ieri a 96 anni, ha riproposto i ricordi e tracciato una linea di tristezza fino in Alta Pusteria, dove il parlamentare siciliano del Partito Comunista, il sindacalista e giornalista ha soggiornato a lungo in periodi di riposo e ferie e dove aveva invitato più volte e accompagnato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in vacanze diventate quasi una tradizione al Bad Moos Dolomites Spa Resort a Sesto.

La titolare dell’hotel Evi Oberhauser conosceva Macaluso “da circa quarant’anni” e subito ieri, in mattinata, appresa la notizia della morte dell’ex sindacalista e politico ha inviato un telegramma alla famiglia. “Poi domani (oggi, ndr) telefonerò alla signora Vincenza, la moglie. Enza come la chiamava lui”.

Macaluso si era innamorato della Val Fiscalina e di quell’hotel un giorno in cui “era in passeggiata – racconta Oberhauser – Stava a Dobbiaco, era arrivato qui e, quando ha visto la valle, ha deciso di tornare sempre qui. È tornato per circa quarant’anni. Ogni anno arrivava ai primi di luglio e ripartiva a inizio settembre. E così ha fatto anche la scorsa estate. Alloggiava sempre nella stessa camera, semplice, come era lui, come erano le sue abitudini. Arrivava con la moglie, a volte con i figli, a mezzogiorno chiedeva una pasta in bianco, talvolta aglio e olio, e diceva alla chef che era più buona di quella che mangiava a Roma”.

Nelle sue ferie in Alta Pusteria, lo ricorda anche l’ex sindaco di Sesto Fritz Egarter, Macaluso passeggiava tra il paese e i dintorni dell’hotel all’imbocco della Val Fiscalina. “Gli piaceva così tanto la valle – dice Egarter – che aveva convinto il presidente Napolitano a venirci e poi a passarci le vacanze”.

Napolitano è salito sei volte al Bad Moos Dolomites, precisa con orgoglio Evi Oberhauser, che lo vedeva “parlare a lungo di politica con Macaluso”. E l’ex direttore de l’Unità incontrava anche amici e altri politici, “ma soprattutto – riprende Oberhauser – leggeva. Leggeva e scriveva. Mandava la moglie a comprargli tutti i giornali in paese (poi negli ultimi anni c’andava anche qualcuno di noi) e lui restava in camera a leggere. E a scrivere articoli, che sempre la moglie andava a spedire. Il signor Macaluso era una persona cortese, umile. Non parlava molto, ma ci si salutava volentieri”.

“Macaluso arrivava in Alto Adige sempre con grande discrezione – ricorda Christian Tommasini, ex vice presidente della Provincia – Era nel suo modo di essere, nel ritratto di una grande persona per cui apparire era meno importante. Una persona di garbo e discrezione”. Che in pubblico e nell’attività politica, continua Tommasini, mostrava riflessione e preparazione: “Per me e per i politici della mia generazione, Emanuele Macaluso è stato un riferimento politico e culturale imprescindibile. Leggere i suoi scritti e i suo articoli è importante. Era una persona molto preparata, di grande cultura e conosceva bene l’Alto Adige, la nostra realtà. Lo sottolineava, ricordo, Anselmo Gouthier, consigliere provinciale ed europarlamentare, che è uno dei miei riferimenti ed è stato collaboratore di Macaluso”.

E di Macaluso Tommasini mette in evidenza “la qualità e la competenza, quando si richiedeva alla politica qualità e competenza, preparazione. Oggi essere preparati sembra quasi uno svantaggio, all’insegna dello slogan che ha segnato la svolta degli ultimi tempi della politica in Italia: Sono impreparato, lo dichiaro, ma partendo dalla mia inesperienza e gettando il cuore oltre l’ostacolo farò meglio dei politici di professione. Chissà che non torni, oggi, quel bisogno di competenza, quella capacità di partire dall’analisi della realtà e approfondire, una capacità che è impensabile nella politica social di oggi, poco ragionata e molto istintiva e istantanea, ma che non farebbe per niente male”.















Altre notizie

Attualità