«Non ci saranno sconti sull’Imi per chi possiede seconde case» 

Il punto con i sindaci di Pusteria, Badia e Gardena. Nelle valli sono rimasti pochi turisti proprietari di immobili Al momento non sono arrivate richieste di tagli per l’imposta municipale: «Abbiamo altre categorie da sostenere» 


Daniela Mimmi


Pusteria, badia e gardena. Hanno la seconda casa nelle Dolomiti. Tra il verde, con prati e boschi che si stendono fuori dalle finestre, in questi giorni inondati dal sole e dai primi fiori. Però devono restare a Milano. O a Modena. O a Mantova. Rinchiusi nelle loro prime case, spesso con il solo panorama del condominio davanti. In seguito all’ordinanza del presidente provinciale Arno Kompatscher, all’inizio della quarantena per l’emergenza coronavirus molti proprietari di seconde case nelle nostre valli sono stati costretti a fare i bagagli in poche ore e a lasciare le abitazioni in montagna prima della conclusione di una stagione sciistica perfetta, ancora con tanta neve (inutile) sulle piste.

Qualcuno, soprattutto a Selva Gardena, si è visto arrivare la polizia in casa, delibera in mano, con la gentile richiesta di andarsene prima possibile. I più lo hanno fatto, qualcuno è rimasto. In Val Gardena si sa che in molti sono rimasti, ma il sindaco di Ortisei, Tobia Moroder, non vuole quantificarli. “Quando è arrivata l’ordinanza di Kompatscher - dice - siamo stati costretti a fare qualche controllo e invitare la gente ad andarsene. Il problema era sanitario, nel senso che queste persone qui sarebbero state senza il loro medico di base e si poteva appesantire una situazione locale già pesante. Dopo pochi giorni, comunque, l’ordinanza è stata ritirata, e i proprietari delle seconde case non ci hanno creato nessun problema. Come tutti gli altri, sono stati rispettosi delle regole e delle ordinanze”.

Per loro, al momento non sono in vista agevolazioni di alcun genere sulle tasse comunali o l’Imi. “Al momento abbiamo altre categorie da sostenere – continua Moroder. – Soprattutto i commercianti e gli artigiani che sono rimasti senza lavoro. I danni economici in alcuni settori sono enormi. Quanto alle aliquote Imi attendiamo la modifica della legge provinciale e le direttive provinciali sui mancati introiti, così come i contributi provinciali”.

La Val Gardena si prepara all’estate. “Sarà una stagione tranquilla, senza grandi eventi, e senza assembramenti. Qui ci sono migliaia di chilometri di sentieri in cui è facile stare in perfetta solitudine. Quanto agli esercizi turistici, si stanno organizzando. I ristoranti e i bar dovranno avere meno posti e meno tavoli. Stiamo pensando di allargare le zone di occupazione del suolo pubblico e trasformare le nostre piazze in salotti all’aperto”.

A Badia di proprietari delle seconde case ne sono rimasti pochi. “I più se ne sono andati di loro spontanea volontà – dice il sindaco Giacomo Frenademetz - Sono rimasti alcuni nelle loro seconde casa, ma è tutta gente che passa qui l’intera stagione. Io non ho applicato da subito l’ordinanza del presidente Kompatscher, perché non la trovo giusta. Sono e voglio essere un sindaco comprensivo. In fin dei conti, avevano pagato gli skipass, pagano le loro tasse, hanno speso soldi nei negozi, nei ristoranti e nei rifugi. Non me la sono sentita di dir loro: adesso ve ne andate. Poi è arrivata l’ordinanza del Commissario del Governo che rendeva illegittima quella di Kompatscher e sono contento di non aver fatto nulla contro chi possiede la seconda casa a Badia e sono contento anche del comportamento loro e dei residenti. Abbiamo avuto un solo morto (per coronavirus, ndr), perché tutti abbiano rispettato le regole. Adesso ci prepariamo alla stagione estiva, che partirà piano, che sarà diversa da tutte le altre, ma partirà”.

Nessuna agevolazione, però, su Imi e tasse comunali a chi ha dovuto lasciare la propria seconda casa per rientrare in città. “Almeno a livello comunale non sono previste agevolazioni, semplicemente perché io ho voluto lasciare la scelta se restar o partire”, spiega Frenademetz.

A San Lorenzo di Sebato ci sono poche seconde case. “È stata una scelta del Comune quella di avere poche seconde residenze nel paese. C’erano molti turisti quando sono stati chiusi alberghi e impianti - dice il sindaco Martin Ausserdorfer - ed erano tutti molto rammaricati di dover partire, di dover magari tornare nel centro di una grande città. Qui loro pensavano che in caso di bisogno avrebbero avuto più facile accesso alle strutture sanitarie. Chi ha voluto, è partito, forse qualcuno è restato”.

“Non ho ricevuto nessun reclamo da nessuno, né, almeno fino a questo momento, nessuno ci ha chiesto di possibili agevolazioni sulle tasse comunali a causa della chiusura anticipata della stagione. Adesso - conclude Ausserdorfer - ci prepariamo alla stagione estiva, che prevediamo sarà migliore che in altre zone perché qui non ci sono grandi strutture e quelle piccole sono più facilmente gestibili per quanto riguarda la sicurezza, le distanze e tutte le misure che dovranno essere prese per salvaguardare la salute degli ospiti e dei lavoratori”.

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