Ortisei, in centro è tornato il racket dei mendicanti 

Sono una decina: arrivano la mattina in bus e vanno via nel tardo pomeriggio I residenti: «Chiedono l’elemosina in modo insistente: situazione ormai al limite»


di Ezio Danieli


ORTISEI. Sono una decina, tutti (o quasi) di colore. Arrivano in pullman al mattino (da Verona, via Chiusa), se ne vanno nel pomeriggio sempre in autobus. Sembra essere tornato, dunque, in val Gardena il racket di due anni fa, che poi era progressivamente scomparso. Ad Ortisei chiedono, in maniera a volte anche insistente, l'elemosina in centro a residenti e turisti. Che si lamentano.

La protesta viene anche dai commercianti, da numerosi residenti ma anche dai Freiheitlichen, che hanno deciso già oltre un anno fa di rivolgersi al sindaco Tobia Moroder per far rispettare il divieto, che ad Ortisei esiste, di praticare l'accattonaggio. «Il problema - sostengono i residenti in una mail - è che le regole ci sono ma che nessuno le applica. La situazione però è diventata insostenibile. Questi giovani, nel chiedere l'elemosina, usano spesso modi che non si possono tollerare. Spesso sono anche maleducati, fermano la gente per strada e la minacciano se non è disposta a dare loro qualche spicciolo». Un anno fa c’era anche chi, in paese, era arrivato a denunciare questi giovani che si notano sempre più spesso mentre "pescavano" nelle acque della fontana in piazzetta Sant'Antonio dove i turisti gettano qualche moneta per ricordare il loro soggiorno ad Ortisei. Ora l'acqua è ghiacciata. E quindi gli accattoni scelgono altre zone del Comune dove sono frequenti le loro azioni per sollecitare chi incontrano a dare loro qualche soldo. I più rispondono positivamente (la solidarietà è diffusa anche nel capoluogo gardenese) ma sono parecchi coloro che non sopportano più la situazione. «Questo comportamento - scrive un consigliere di opposizione - è intollerabile e per questo ci siamo rivolti al sindaco per chiedere un intervento sulla base di ciò che è contenuto nel regolamento comunale che, lo ricordiamo, vieta ogni forma di accattonaggio».

Lettera rimasta lettera morta. I risultati non si sono notati e le lamentele continuano. Gli immigrati non sono fra i profughi ospitati nella casa di Manuel Dallago, profughi che non hanno mai causato alcun problema da parte dei residenti e dei turisti. I mendicanti, invece, pare che ogni giorno arrivino a Ortisei già alla mattina con il bus di linea. Sembra che arrivino da Verona e, scesi a Chiusa dal treno, salgono in Gardena per chiedere l'elemosina. È possibile, come succede altrove, che siano "manovrati" all’interno di una vera e propria organizzazione, che alla fine della giornata fa i conti di quanto incassato. E che lascia loro soltanto le briciole di ciò che hanno ottenuto dalla solidarietà delle persone. C'è chi asserisce che i giovani - talvolta - arrivino nel capoluogo gardenese a bordo di un automezzo guidato da un loro connazionale. Si tratterebbe, in questo caso, di una vera e propria organizzazione che assomiglia ad un racket in piena regola. I Freiheitlichen hanno già avuto modo di dichiarare che «la situazione non è tollerabile. Nessuno vuole negare un aiuto a chi ha bisogno, ma c'è modo e modo di chiedere l'elemosina. Questi giovani che agiscono indisturbati ad Ortisei hanno superato il limite della decenza».

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