La segnalazione

«Panorama sfregiato da un impianto di risalita» 

A Santa Cristina un turista protesta per la costruzione di una casetta in legno e per un cavo nell’area del Monte Pana: «Oscurano un antico crocifisso e rovinano il paesaggio»


Fausto Da Deppo


SANTA CRISTINA. Prima c’era un crocifisso con una panchina vicino: ci si poteva sedere e apprezzare il panorama. Ora sono rimasti il crocifisso e la panchina, ma il panorama è stato “ostruito” da una casetta in legno e pure “attraversato” dal cavo di un impianto di risalita.

Siamo nella zona e sul percorso della seggiovia del Monte Pana Mont de Sëura, a Santa Cristina. Un turista fiorentino, affezionato alle Dolomiti e alla Val Gardena in particolare, ha scritto al giornale segnalando la bellezza di ciò che si poteva ammirare e la banalità meccanica ed edilizia (lui la definisce “sfregio”) di quello che oggi si può vedere da quella stessa panchina.

“Hanno rovinato una bella cartolina del Sassolungo - dà sfogo all’amarezza il turista - Risalendo dalla seggiovia del Monte Pana si incontra questo umile crocifisso: chissà quanti anni fa i valligiani di Santa Cristina Valgardena l’hanno piantato. C’è pure una panchina deliziosa per gustar sole e panorama: una foto immancabile con lo sfondo di questa mitica montagna, una preghiera per i credenti e un segno di rispetto per ciò che rappresenta. L’avevo fotografato più volte questo posto amabile specie con il sole”. Poi, ecco la recente “novità”: “Ho notato con disappunto - riprende il villeggiante - salendo con la seggiovia un’orrenda baracca di legno costruita accanto all’arrivo dell’impianto per servire l’innovativa zip line che ho visto per la prima volta questo inverno. La baracca si frappone alla visione del Sassolungo da quel bellissimo crocifisso. Questa costruzione, così come è piazzata, rappresenta un vero sfregio di ciò che ho descritto”.

Il sindaco Christoph Senoner conferma la presenza di casetta (baracca) e cavo, anche se di persona, sul posto, ancora non li ha visti. “Sono al servizio di seggiovia e zip line - spiega - ed erano stati autorizzati dalla precedente amministrazione comunale, ricevendo poi il nulla osta della Commissione provinciale per la tutela del paesaggio”. Quindi, è tutto in regola. Al limite, si può discutere l’intervento dal punto di vista estetico e Senoner si ripromette di fare un salto sul luogo: “Non ci sono ancora passato, ma farò un giro, magari con gli sci, per verificare di persona”.













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