Passi, le Province: «Addio alle chiusure» 

Dal 23 luglio al 31 agosto per salire al Sella bisognerà registrarsi da lunedì a venerdì (9-16). Atteso un calo del 20% del traffico


di Massimiliano Bona


SELVA/CANAZEI. Le Province di Bolzano e Trento hanno deciso di cambiare strategia. Niente più chiusura dei passi nei mesi estivi - almeno una volta alla settimana (nel 2017 era il mercoledì) - ma solo «accessi controllati» con la registrazione delle targhe via «app» o alle due casette che saranno posizionate a Selva o in zona Lupo bianco a Canazei dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16 dal 23 luglio al 31 agosto. «Ci aspettiamo - spiega l’assessore provinciale Florian Mussner - una riduzione del traffico nell’ordine del 20 per cento. Potenzieremo ulteriormente il trasporto pubblico ma l’obiettivo, per il medio-lungo periodo, può essere ancora il pedaggio. Quest’anno ragioniamo su cinque giorni e non più su uno e mi sembra un fatto positivo. Certo, abbiamo rinunciato alla chiusura».

Il gestore dell’Hotel Passo Sella Alan Stuffer manifesta il suo disappunto. «Ci hanno convocato la scorsa settimana quando era tutto già deciso, mentre avevano promesso di coinvolgerci. Abbiamo assunto 30 persone alla fine della stagione invernale quando - a fronte di un afflusso del 20% in meno - ne sarebbero bastate 24. Per questo penso che faremo ricorso. Non condividiamo nemmeno l’idea di lasciare fuori ancora una volta Passo Gardena per il no della val Badia». C’è chi, come il sindaco di Selva Roland Demetz, vede in questa soluzione sia aspetti positivi che negativi. «L’idea di puntare su 5 giorni e non solo sul mercoledì è intelligente. Così abbiamo la possibilità di incidere maggiormente sul traffico privato. Va valutato bene l’aspetto dei controlli. Con il permesso cartaceo ci sarebbero troppe complicazioni, oltre al rischio che si formino lunghe code. Serve, quindi, un automatismo: il controllo targhe, una vignetta o altro».

Andrea Weiss, direttore dell’Apt della val di Fassa, ammette «l’evidente cambio di strategia». Sembra essere tramontata l’idea di puntare su un turismo di qualità incentrato su una mobilità ecosostenibile (alternativa all’auto). «In alta stagione, con due casette all’imbocco della val di Fassa e della val Gardena, c’è il rischio che si formino lunghe code».

L’addio ai «green days» significa anche l’addio ad una serie di grandi eventi (la cucina degli chef in alta quota, concerti e giornate dedicate alla mobilità elettrica) che lo scorso anno avevano attirato migliaia fra turisti e residenti.

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