«Per aiutare il turismo, un freno agli affitti brevi» 

L’intervento. Appello ai politici della rappresentante degli albergatori badioti Crazzolara: «Non sono i nuovi hotel in periferia a compromettere uno sviluppo sano delle località»



Val badia. “Non sono i nuovi alberghi in periferia a compromettere uno sviluppo sano delle località turistiche, bensì i numerosi appartamenti che non si potrebbero nemmeno affittare e le strutture alberghiere trasformate in appartamenti venduti ai forestieri”. L’ha detto Marina Crazzolara, presidente mandamentale dell’Unione albergatori e pubblici esercenti (Hgv) della Val Badia, in un recente incontro con l’assessore provinciale del turismo Arnold Schuler e il presidente dell’Unione albergatori e pubblici esercenti Manfred Pinzger.

Aiuti ai giovani albergatori. Soffermata innanzitutto sulle sfide che gli operatori turistici locali dovranno affrontare in futuro, Crazzolara ha inoltre sottolineato l’importanza “di sostenere i giovani albergatori affinché siano motivati a portare avanti le aziende dei genitori” e di “assicurare appartamenti a prezzi equi ai residenti”.

Le linee di sviluppo. La presidente mandamentale ha rivolto un appello ai politici affinché “alla Val Badia venga data la possibilità di svilupparsi turisticamente anche in futuro. La zona è stata classificata tra le zone turisticamente sviluppate, ovvero fortemente sviluppate, ma la nuova legge urbanistica impedisce la realizzazione di nuove imprese ricettive al di fuori degli insediamenti puntando sullo sviluppo delle aziende esistenti”.

Da qui, secondo Crazzolara, l’opportunità di spostare l’attenzione sui cosiddetti “affitti brevi” degli appartamenti nei centri storici e sui cambi di destinazione degli alberghi, che, ha sottolineato Crazzolara, diventano di fatto condomini di seconde case.

Interventi sulle strade. La presidente mandamentale dell’Unione albergatori e pubblici esercenti della Val Badia è quindi tornata sulla discussione dell’estate scorsa che verteva sul turismo come “capro espiatorio delle numerose disfunzioni registrate in Alto Adige”.

“Le code nei negozi e il traffico eccessivo sulle strade - ha detto Crazzolara - sono state attribuite al sovraffollamento turistico. È evidente però che, parallelamente allo sviluppo turistico di tante località e zone turistiche, non sono stati realizzati per tempo sufficienti parcheggi, rotonde, ciclovie e semafori sugli attraversamenti pedonali”. “Forse - ha aggiunto la rappresentante degli albergatori - dovremmo riflettere sulla situazione in cui ci troveremmo se il turismo non fosse il motore propulsore dell’economia nella nostra valle. Non solo sarebbero vuote le nostre strutture ricettive, ma anche molti collaboratori e numerosi artigiani dovrebbero cercare lavoro fuori valle”.

Le nuove normative. A sua volta l’assessore Schuler, parlando dello sviluppo turistico in Alto Adige in generale e in Val Badia in particolare, ha illustrato gli interventi edilizi permessi dalla nuova legge provinciale territorio e paesaggio nelle zone turisticamente sviluppate e fortemente sviluppate.

Pinzger ha sottolineato che l’Unione albergatori ha partecipato in modo costruttivo all’elaborazione della nuova normativa urbanistica perseguendo l’obiettivo di dare da un lato alle aziende esistenti un’ulteriore possibilità di sviluppo e di garantire dall’altro un ampliamento qualitativo e quantitativo.













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