Santa Cristina, svelati i piani per la funicolare a Monte Pana 

Il progetto. Un team di imprenditori guidato da Hannes Senoner rilancia l’idea del collegamento tra paese e altopiano Al centro Iman la stazione a valle di un polo della mobilità all’insegna del ridotto impatto, ma dai costi sui 30 milioni di euro


Stefano Zanotti


S.cristina. Un gruppo di imprenditori di S.Cristina rilancia il progetto di un impianto di collegamento tra il paese e l’altopiano del Monte Pana, tema di cui si parla da decenni, fra proposte e discussioni.

Hannes Senoner è il presidente della Sunpana srl e spiega come è nata l’idea. “Sin da quando ero bambino – dice Senoner - sento dire che bisogna riqualificare S.Cristina, a 1428 metri di quota, collegandola con l’altopiano del Monte Pana a 1650 metri, ma non ho mai visto progetti inseriti nel piano provinciale riservato agli impianti di risalita. Da qui è partita l’idea di realizzare un impianto, di realizzarlo in tempi brevi. Un impianto legato a temi centrali come mobilità, turismo, valorizzazione del centro sportivo e ricreativo Iman”.

Si punta su una funicolare. Perché?

“Per motivi di sostenibilità ambientale e per il minor consumo di energia elettrica, oltre che per la maggior durata dell’impianto. Una funicolare ha una durata tecnica di esercizio di almeno 60 anni. Inoltre, grazie alla riduzione dei costi, la funicolare potrà rimanere in esercizio per più mesi all’anno, contribuendo ad allungare le stagioni turistiche. Con la funicolare diamo un impianto di risalita facilmente accessibile per: persone con disabilità, bambini, ciclisti, gruppi, anziani e persone che soffrono di vertigini”.

E la stazione a valle è prevista al centro Iman.

“Esatto. È un punto strategico per la nascita di un centro di mobilità per il paese, come deliberato dalla giunta comunale di Santa Cristina il 23 dicembre scorso. Per i lavori non bisogna espropriare alcun terreno. Durante la realizzazione della funicolare, si riqualificherà la zona sportiva e ricreativa con una nuova autostazione dei bus di linea e turistici, un anfiteatro per le manifestazioni, uffici, servizi di noleggio di attrezzatura sportiva per la montagna, bar, ristorante e anche un’area riservata al commercio”.

A chi lo ritiene un progetto azzardato in tempi di pandemia, lei cosa dice?

“Visioni con progetti importanti a medio lungo termine, non nascono dall’oggi al domani. Ci stiamo occupando di questa iniziativa da qualche anno e riteniamo sia giusto pensare al futuro con ottimismo. Dopo alcuni mesi di riunioni e confronti, nel 2019 è stata costituita la società e si pensa di portare a termine i lavori entro il 2023/24. Lo si fa a favore dei nostri concittadini e degli ospiti della Val Gardena. Ovviamente abbiamo pensato anche a un piano di finanziamento. Il costo complessivo del progetto, per realizzazione e mantenimento del centro per la mobilità e di tutte le altre infrastrutture, è sui 30 milioni di euro e potrà essere affrontato con fondi pubblici provinciali e locali e grazie a investitori locali”.

Quali sono gli obiettivi di quest’opera?

“Il coinvolgimento dei turisti e di chi userà la funicolare nella riqualificazione del centro di Santa Cristina e del Monte Pana, con l’acquisizione di un valore aggiunto per un medio e lungo periodo per entrambi le zone. E poi puntiamo a limitare il traffico su gomma sulla tratta interessata. E, ancora, nella stagione sciistica il centro diventerà un nuovo punto di partenza, adatto a qualsiasi sciatore, per il carosello della Sellaronda. E ricordo la pista di collegamento dal Monte Pana alla zona Saslong, nella zona arrivo della discesa libera di Coppa del Mondo”.















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