Il progetto

Selva, il maso dei Seicento diventa un monumento tutelato dalla Provincia

Decisa la salvaguardia per il fienile del “Col dala Pelda”. L’assessore provinciale Philipp Achammer: «Visto l’impatto del turismo sul tessuto edilizio è vitale conservare gli edifici storici»



SELVA GARDENA. Il fienile del maso "Col dala Pelda", nel Comune di Selva di Val Gardena, sarà catalogato come monumento storico e posto sotto tutela storico - artistica. Lo ha deciso nei giorni scorsi la giunta provinciale su richiesta dell’assessore provinciale competente Philipp Achammer.

La Soprintendenza Provinciale ai Beni Culturali aveva già riconosciuto l’interesse culturale della struttura e la proprietaria si era recentemente espressa a favore del vincolo di tutela diretta. La soprintendente ai Beni culturali Karin Dalla Torre ha dunque avviato la procedura per la tutela storico-artistica dell’edificio residenziale. "Considerato l’impatto del turismo sul tessuto edilizio della Val Gardena, la conservazione degli edifici antichi e storici è un aspetto molto importante - sottolinea Achammer - Oltre agli aspetti conservativi, estetici e paesaggistici, questi edifici vantano anche un significato storico e culturale".

Dalla Torre ha messo in evidenza che l’edificio residenziale dell’ex maso "Col dala Pelda" era già stato posto sotto tutela nel 1982. "Ora - ha aggiunto - estendiamo la tutela dei monumenti storici all’intero complesso. Ciò significa che l’intero maso, che comprende l’edificio residenziale a sud-est e l’edificio della fattoria a nord-ovest, verrà posto sotto tutela storico-artistica".

Entrambi gli edifici sono stati costruiti alla fine del Seicento: più precisamente, l’edificio residenziale tra il 1683 e il 1688 e il fienile poco dopo, tra il 1689 e il 1693, come confermato dalle analisi dendrocronologiche delle strutture lignee di entrambi gli edifici. L’edificio della fattoria ha un’ampia pianta rettangolare con una base in pietra e una sovrastruttura in legno. La stalla occupa il piano inferiore, mentre il fienile, a due piani, è costruito con la tecnica a blinde (Blockbau), ovvero con tronchi rotondi sovrapposti, e presenta un balcone ad uso agricolo che corre lungo tutti i lati della costruzione (“palancin”).

La scritta "Bm Blm 1693 Ihs Maria" sulla trave di colmo corrisponde agli esiti della datazione grazie all’analisi dei materiali in legno (dendrodendrodatazione). Con la decisione ufficializzata nei giorni scorsi, la giunta provinciale ha autorizzato la soprintendente ai Beni culturali Karin Dalla Torre a richiedere all’ufficio catastale di Chiusa, nel cui bacino di utenza si trova il Comune di Selva, l’annotazione diretta per la tutela storico-artistica dell’edificio.













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