Selva salvata dalla svendita di terra e appartamenti 

Economia e ambiente. Vinatzer, dell’Apt gardenese: «Manteniamo la vocazione turistica, ma la crescita edilizia è controllata e gli alberghi sono quasi tutti di proprietari locali» 


Ezio Danieli


selva gardena. Selva Gardena è riuscita (per ora) ad evitare la svendita di terreni e case a proprietari non del posto. Ma, vista la forte vocazione turistica, è forte la presenza di seconde case. Tale fenomeno, con conseguente incremento di consumo di suolo e aree edificabili, può rendere difficile ai residenti l’accesso a un’abitazione a prezzo accessibile. “Le seconde case sono già abbastanza - aveva avvertito il sindaco Rolando Demetz - Mettiamoci un freno o altrimenti i giovani se ne potranno andare”. La nuova legge provinciale su territorio e il paesaggio prevede che nei comuni e nelle frazioni dove le seconde case superano il 10%, abitazioni nuove o trasformate dovranno essere convenzionate, ovvero riservate ai residenti. La legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2020, due articoli sono in vigore dal giorno dopo la pubblicazione, ovvero il 13 luglio 2018. Uno si riferisce alla svendita del territorio e l’altro alla formazione del personale dei Comuni.

“È una legge che allontana il rischio maggiore che correvamo, ovvero la svendita del territorio -dice Christoph Vinatzer presidente dell’ente turistico di Selva - I pernottamenti da noi hanno superato lo scorso anno il milione. Un record. Le seconde case erano e sono piuttosto ambite. La situazione è diversa da quella che c’era a Cortina anni fa, ma il problema c’era anche qui. Ora la situazione è migliorata e c’è da aggiungere che le strutture alberghiere di Selva sono tutte o quasi a gestione familiare e di proprietà di locali”.

Le piste innevate sono molto frequentate. “Ma non c’è sovraffolamento - dice ancora Vinatzer - se si escludono le ore del rientro, ma tutto rientra nella norma”.

Torniamo alla legge provinciale sul territorio ed il paesaggio. La giunta provinciale è obbligata a individuare i comuni e le frazioni dove oltre il 10% delle abitazioni vengono utilizzate quali seconde case. Una densità di seconde case è stata accertata in particolare in alta val Pusteria, in val Badia, in val Gardena e a Nova Levante. La giunta, come previsto dalla legge, ha inoltre definito altri criteri e modalità tenendo presenti le particolari esigenze strutturali dell’ambito rurale, al fine di dare seguito alla volontà del legislatore di mettere a disposizione della popolazione residente abitazioni a prezzi accessibili contenendo al massimo le limitazioni. Così, nell’indicare le frazioni sono state individuate solo quelle dove è stata accertato un numero complessivo di abitazioni di almeno 50 unità. La nuova legge prevede che tutte le abitazioni nuove o trasformate dovranno essere convenzionate, ovvero riservate ai residenti. Questa disposizione non viene applicata alle abitazioni per le quali è già stata rilasciata una concessione edilizia o per le quali è già stato presentato un progetto completo al Comune competente entro il 13 luglio 2018. Inoltre gli alloggi convenzionati potranno essere occupati solo da persone residenti da almeno 5 anni in provincia di Bolzano o che hanno un rapporto di lavoro in Alto Adige.













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